“Gestire questo evento è complicato, anche se ormai c'è una macchina che è stata messa in piedi da tempo, è stata collaudata negli anni precedenti, e ogni anno si ricontrolla, perché non ci siano sorprese” afferma il decano e rettore pro tempore dell'Università degli Studi di Bari, Luigia Sabbatini.
Il gruppo di ricercatori è coordinato da Anna De Grassi del dipartimento di Bioscienze, Biotecnologie e Biofarmaceutica.
Allo studio hanno partecipato il Dottor René Massimiliano Marsano del Dipartimento di Biologia dell'Università di Bari, primo autore del lavoro, e un gruppo di Ricercatori delle Università di Napoli “Federico II” e di Roma “La Sapienza”.
L'articolo dal titolo "Mediterranean winter rainfall in phase with African monsoons during the past 1.36 million years" è frutto di un’importantissima ricerca volta a ottenere nuove informazioni sull'età e l'origine del lago di Ohrid (Ocrida), sulla storia del clima nella Regione del Mediterraneo settentrionale e sulle ragioni dell'elevato grado di endemismo e biodiversità.
Avviati i lavori per l’attuazione delle iniziative previste dalla convenzione finalizzata a rafforzare la formazione e la ricerca nel territorio jonico, con un finanziamento di 1,2 milioni di euro.
Sono 118 i posti a disposizione in Italia e all'estero. La scadenza è prevista per le ore 14 di giovedì 10 ottobre,
"E’ interessante in qualche modo, dunque, che l’Università diventi un’istituzione privilegiata per portare avanti i discorsi sulla sostenibilità” ha detto il referente scientifico per Uniba, il professore Giuseppe Pirlo.
Un giovane ricercatore, il dottor Gianvito Pio, è stato ospite dell’International University of Sarajevo come “trainer” ad una scuola che ha visto coinvolti un gruppo di ricercatori di machine learning (apprendimento automatico) e di biologia, nonché di trenta studenti.