“Tutelare il diritto di proprietà rimuovendo la proroga del blocco degli sfratti e ridurre la tassazione sugli immobili”. È quanto chiede il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica “Primo Piano” dell’Agenzia Italpress.
Per gli italiani la casa è ancora un bene?
“La casa di abitazione ha ancora stesse le caratteristiche, l’italiano vuole stare nella casa di proprietà, quello che comincia da molto tempo a mancare è l’acquisto per l’investimento ma anche l’acquisto delle seconde case per villeggiatura”.
Qual è l’andamento del mercato immobiliare con il Covid?
“Ovviamente c’è stato un blocco totale nel periodo di lockdown dove non potevano muoversi nemmeno gli agenti immobiliari, le compravendite infatti sono molto scese nel 2020”.
Il blocco degli sfratti non è stato ancora prolungato ma non vi piace, perché?
“Nell’immaginario c’è la solita frase “Non mandiamo per strada le persone”, ma se si va a vedere di cosa si tratta si capisce che sono 16 mesi di impossibilità di applicare delle sentenze. Si tratta di situazioni precedenti al Covid quindi parliamo di tempi lunghissimi, perchè il proprietario prima di azionare la parte legale pazienta e aspetta, poi attiva il procedimento giudiziario dove passano mesi e alla fine ha un provvedimento, poi arriva la legge e dice che l’immobile non si libera più. La conseguenza è che ci sono beni indisponibili e costituzionalmente è inaccettabile, l’impossibilità di trarre un reddito e addirittura la necessità di pagare le spese condominiali oltre all’Imu. Noi non stiamo dicendo ‘fate macelleria sociale e buttate fuori tutti’ ma diciamo di andare a verificare le effettive situazioni di difficoltà che esistono e li cerchiamo di aiutare, ma non a carico del proprietario ma dello Stato. Spesso i più fragili sono proprietari e molti sono in estrema difficoltà”.
Le tasse sono un grande tema, voi cosa chiedete?
“Noi chiediamo di fare l’esatto contrario di quanto ha chiesto la Banca d’Italia, ovvero spostare le tasse da impresa e lavoro sul patrimonio immobiliare. Noi diciamo che va ridotta la tassazione sugli immobili, ci sono tanti immobili diversi dalla prima casa che non sono espressione di lusso ma spesso sono ereditati, si trovano in piccoli centri e hanno un peso di tassazione notevole. Passare dai 9 miliardi dell’Ici del 2011 ai 22 miliardi dell’Imu di questi anni non ha solo comportato un peso solo sui proprietari ma sull’intera economia, persino sulle garanzie delle banche ed effetti a catena sui consumi. Tassiamoli meno e vedremo effetti positivi anche sull’economia”.
Il Superbonus ecologico ha aiutato il mercato?
“Si parla molto del Superbonus del 110% è un’ottima iniziativa che si aggiunge ad altre. E’ dal punto di vista della semplicità che ha qualche mancanza e c’è qualche aspetto da curare meglio, in generale il sistema non lo inquadrerei nella categoria bonus ma in quella degli incentivi. Il Superbonus ha una cifra accattivante ma bisognerebbe guardare a tutto tondo nel sistema degli incentivi per scegliere il meglio”.
Questa pioggia di soldi che arrivano dall’Ue sono in gran parte per la trasformazione green, come pensate di poterne beneficiare?
“E’ importante stimolare interventi di efficientamento energetico e di risparmio ma da noi c’è qualcosa di più importante: la sicurezza sismica. Noi siamo un territorio sismico e per prevenire dobbiamo fare qualcosa di diverso rispetto ai paesi del nord Europa, dobbiamo concentrarci sul miglioramento della sicurezza dell’immobile, sulla sicurezza dei territori in genere, sulle infrastrutture fisiche ma anche digitali per favorire il possibile ritorno nei borghi in virtù del lavoro a distanza che molte aziende stanno promuovendo”.
Per rivalutare il patrimonio immobiliare quali sono le voci essenziali?
“C’è una voce che le precede tutte che è ridurre la tassazione, poi c’è la necessità di migliorare dal punto di vista della sicurezza, l’efficienza energetica, delle infrastrutture per favorire il raggiungimento di certi centri sia dal punto di vista dei trasporti che dell’aspetto digitale”.
Cosa ne pensa dello smart working?
“Abbiamo solo in minima parte delle aree dedicate agli uffici moderni, spesso sono mischiati con le abitazioni e questo ha un riflesso anche sul mercato immobiliare residenziale. Molti stanno decidendo di ridurre i propri spazi di lavoro e ci sono degli immobili che tornano sul mercato, nel breve lo vedo negativamente perchè contribuisce a diminuire il valore, ma in prospettiva ci può essere qualche cambiamento positivo”.
L’attività immobiliare oggi vuol dire anche finanza.
“La finanza è una parte dell’immobiliare che esiste, va valorizzata e fa parte del nostro mondo, non va messa in contrapposizione con il mattone e con la fluidità delle banconote. C’è un parte che contribuisce a far crescere l’economia e a farci dire che l’immobiliare, a differenza di quanti molti pensano, non è una ricchezza statica ma dinamica, l’immobiliare muove l’economia sia con i mattoni che con la finanza”.
Ci si lamenta spesso che in questo stato di emergenza c’è la sospensione delle liturgie democratiche e della macchina dell’ascolto, cosa chiedete al Governo?
“Siamo stati ascoltati ma non basta, siamo stati anche agli Stati Generali però abbiamo parlato come tanti altri, abbiamo detto le nostre cose, l’ascolto è un’altra cosa. Chiediamo di tutelare il diritto di proprietà, quindi di rimuovere la scelta sbagliata di sottrarre alla disponibilità dei proprietari per 16 mesi, che si aggiungono a tanti altri, gli immobili oggetto di sentenza e la seconda riduciamo la tassazione sugli immobili”.
(ITALPRESS).