Quattro punti in quattro giornate, peggior inizio dalla stagione 2011-2012. Di certo non un periodo semplice per Luciano Spalletti che alla vigilia di Inter-Tottenham cerca positività. “Pochi risultati positivi ma anche poca confusione – ha sottolineato nella conferenza stampa della vigilia – sappiamo cosa dobbiamo fare. Se i risultati sono stati questi, qualcosa non va e io ne sono il maggiore responsabile. Guardando i numeri dell’ultima partita rimane che non abbiamo fatto gol ma che abbiamo comandato la partita bene fino al 70’”. Il tecnico nerazzurro cerca il riscatto. “Gara della svolta contro il Tottenham? Sicuramente sì, può darci entusiasmo e convinzione. Visto il momento che attraversiamo, è la partita che serviva. Non baratterei mai la Champions con altre competizioni al mondo, si vivono sensazioni bellissime”. Servirà la migliore Inter per affrontare gli inglesi: “Non accetto che la squadra si divida in due tronconi come successo negli ultimi dieci minuti con il Parma – ha detto Spalletti – anche se si va sotto deve esserci un ordine e un sistema di gioco provato in settimana che serva da perno per cercare di recuperare il risultato. Ci è mancato sopratutto fare gol, ci è mancata la stoccata, tanti cross sono stati fatti bene. Fino al 70-75′ abbiamo fatto bene, eravamo corti, i numeri ci davano ragione”. Serve vincere ai nerazzurri per recuperare stima. Il Tottenham è reduce da due sconfitte in campionato e sembra che Kane sia un po’ sottotono. “No, i numeri dicono che sta bene ed è uno dei migliori in questo senso. Il Tottenham si appoggia molto a lui, attaccano veloci ma poi crossano per lui e lui è bravo a dialogare con i compagni”. Ci si aspetta qualcosa di più anche da Icardi, restio a collaborare nel recupero dei palloni. Basterebbero tuttavia i suoi gol a giustificarlo: “Lasciamo così com’è Mauro, è fatto bene calcisticamente – ha messo le mani avanti il tecnico – Gli piace attaccare la profondità, gli abbiamo parlato. Con il Parma la trequarti avversaria era fin troppo affollata, era meglio lasciarli avanzare un po’ per trovare più spazi, serve trovare scambi veloci o uno contro uno come può fare qualche giocatore. Se poi arrivano i palloni giusti lui è uno dei più forti che ho allenato a buttarla in gol. Perché non segna? Una cosa figlia del nostro momento, la squadra non si esprime al meglio e lui riceve palloni più sporchi di quelli che dovrebbero essere. Se poi lo costringiamo a tornare a metà campo è peggio, dovremmo riuscire a farlo stare vicino all’area di rigore e anche per lui sarebbe un’altra partita”. L’argentino ha dato meno in questo avvio di stagione. E non è l’unico. “Finora tanti giocatori non hanno ancora espresso i migliori valori individuali – ha questa volta ammesso Spalletti – non dipende da condizione fisica o momento psicologico: è una cosa che si deve sbloccare da un momento all’altro, spero capiti presto”. Anche Brozovic è apparso in difficoltà: “Fa troppa strada, corre troppo in giro per il campo – ha spiegato – deve stare più nella zona che serve alla squadra per essere efficace in costruzione. A volte rincorre terzini e poi per due-tre azioni non lo ritrovi nel centro del campo dove passano la maggior parte dei palloni. Quando le cose non vanno bene cerca di fare più ruoli perdendo lucidità e invece deve mantenere ordine”. Quella di San Siro sarà una gara importante per tutti, giocatori e allenatore: “Ci manca un po’ di esperienza ma la voglia di conoscere la Champions deve crearci motivazioni che vadano al di là di questo nostro limite. Può essere una partita che aiuta a superare determinati blocchi”. Le possibilità di fare bene ci sono. “Noi siamo in casa e dovremo fare la partita, loro hanno tecnica, velocità e fisicità. Dobbiamo pulire un po’ le scorie di chi ha giocato sabato e ricreare un impulso che ci faccia affrontare al meglio la partita”.
(ITALPRESS).
SPALLETTI “COL TOTTENHAM LA GARA DELLA SVOLTA”
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