ROMA (ITALPRESS) – La Marina militare spagnola guarda al futuro e negli uffici della Divisione Piani (DIVPLA) si sta definendo e strutturando quelle che saranno, o dovrebbero essere, le capacità nei prossimi decenni. In particolare, pensando ad “anticipare ciò che potrebbe accadere, con azioni preventive ben pianificate e strutturate, per fornire un vantaggio militare che rende molto più probabile il successo di una determinata operazione”, si guarda tutto ciò che riguarda le Operazioni Anfibie e alla proiezione di uomini e mezzi dal mare.
L’obiettivo è di migliorare, con nuove navi, l’attuale capacità di spedizione della Marina spagnola che è supportata sia dal Gruppo Anfibio e di Proiezione della Flotta (GRUPFLOT) in termini di navi, sia dalla Brigata di Fanteria dei Marines “Tercio de Armada” in termini di truppe ed equipaggiamenti. Il processo di rinnovamento è stato avviato con le necessarie analisi e la definizione di ciò che la Marina intende realizzare.
Ciò che è necessario, sulla base dei cosiddetti Operational Requirements Documents (ORD) già validati ai massimi livelli, richiede la redazione di altri che rientrano nel quadro dei Military Staff Requirements (MSR) sui quali si sta già lavorando. La Marina avrà questi ultimi entro una data che potrebbe essere inquadrata negli ultimi mesi del 2025. Oltre alle L-61 Juan Carlos I, L-51 Galicia e L-52 Castilla, che sono i tre attuali pilastri della capacità di proiezione via mare delle operazioni anfibie e che hanno i rispettivi programmi di ammodernamento previsti o in corso, si aggiungeranno altri tipi di navi che sosterranno un processo di crescita sostanziale delle capacità della Marina in questo specifico ambiente. Si sta lavorando per definire come sarà la futura nave anfibia di tipo portaerei, un progetto che si baserà su un concetto di LHD (Landing Helicopter Dock) in cui la piattaforma combina, nel modo più appropriato per soddisfare i requisiti richiesti, sia una pista di atterraggio dove possono operare aerei ed elicotteri sia un bacino allagabile per poter lanciare ondate di risorse associate agli sbarchi.
Un esempio di come potrebbero essere le future LHD della Marina Militare sarebbe Nave Trieste della Marina Militare italiana, unità da 38.000 tonnellate recentemente entrata in servizio. La prima di queste nuove LHD avrà maggiori capacità rispetto alla L61, sarà probabilmente più lunga e più grande in lunghezza e dislocamento, e dovrebbe essere pronta nella prima metà del prossimo decennio, in modo da poter affrontare successivamente l’arrivo di una seconda; potrebbe anche avere, a seconda delle caratteristiche che le vengono richieste, funzionalità diverse rispetto a quelle attualmente più classiche, un impegno che si avvarrà di sistemi informatici avanzati che permettono di visualizzare in anticipo progetti ottimizzati per l’ambiente navale della Marina. Non va dimenticato che queste nuove portaerei non sono l’unica cosa che rafforzerà le operazioni anfibie e che sono previste anche due nuove navi LXX e 7 SSC (Ship to Shore Connector) – in pratica, un hovercraft – che integreranno le attuali capacità della Marina e arriverebbero nel corso del prossimo decennio per sostituire concetti e progetti che non corrispondono a ciò che sarà necessario in futuro.
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