BOLOGNA (ITALPRESS) – Oltre 4 milioni di euro destinati alle persone con disabilità grave e alle loro famiglie per poter pianificare il futuro, quando i genitori non ci saranno più o non riusciranno a prendersi cura dei figli. Li ripartisce sul territorio la Giunta regionale, che ha approvato nell’ultima seduta laprogrammazione degli interventi per il “Dopo di noi” e lasuddivisione dei contributi tra tutte le Aziende sanitarie, da Piacenza a Rimini, sulla base del numero di residenti tra 18 e 64 anni. Le risorse provengono dal fondo nazionale per il “Dopo di noi” e sono quelle assegnate all’Emilia-Romagna per l’anno 2019 per programmare interventi finalizzati all’emancipazione dal nucleo familiare, supporto all’assistenza domiciliare, miglioramento delle capacità di gestione della vita quotidiana. Nelle prossime settimane si renderà disponibile anche la quota del 2020 di 5,8 milioni di euro, il cui decreto di formalizzazione è in corso di approvazione.
“L’autosufficienza delle persone disabili è un tassello fondamentale nella costruzione dei livelli essenziali di assistenza che il sistema sanitario ci chiede di fornire alle nostre comunità- dichiarano la vicepresidente con delega al Welfare, Elly Schlein e l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini-. In particolare è doveroso pensare a chi, oltre a dover affrontare quotidianamente una grave disabilità, rimane privo di una rete sociale fondamentale come quella della famiglia e deve effettuare un percorso che porterà alla presa in carico da parte dei servizi. Il sistema del welfare pubblico- concludono Schlein e Donini- deve avere grande attenzione verso queste persone particolarmente fragili che necessitano di essere accompagnate e sostenute nel corso della loro esistenza. Da anni la nostra Regione è impegnata con una programmazione che va in questa direzione, e le risorse stanziate tra 2019 e 2020 ci permetteranno di rafforzarle ulteriormente”.
L’intero pacchetto di risorse (4.162.620 euro) servirà in parte a finanziare interventi di accompagnamento all’uscita dal nucleo famigliare (un milione); interventi di sostegno alla permanenza nel proprio domicilio (un milione e seicentomila euro); soluzioni abitative alternative al ricovero nelle strutture (200mila euro, per oneri di acquisto di nuovi alloggi, ristrutturazione e messa a norma degli impianti in quelli preesistenti); rafforzamento dell’autonomia (1 milione 200mila euro); permanenza temporanea fuori dalla famiglia (162.620 euro).
Tra gli interventi che potranno essere finanziati con le risorse assegnate alle Ausl, ci sono i percorsi per insegnare alle persone disabili ad essere autonome nella gestione delle attività quotidiane – dalla cura della propria persona a quella della casa- e, laddove le condizioni fisiche della persona disabile lo consentano, soluzioni alternative all’istituto, come la propria casa di origine, o l’accoglienza in abitazioni, gruppi-appartamento e co-housing.
Quanto alle soluzioni residenziali, cuore innovativo della legge sul Dopo di noi che ha la finalità di consentire alle persone con disabilità di decidere autonomamente dove, come e con chi vivere la propria vita futura in maniera gradualmente indipendente dai genitori, sono stati individuati piccoli alloggi, con non più di 5 ospiti, dove continuare a vivere con altre persone nella propria casa, messa a disposizione dalla famiglia. Oppure gruppi appartamento,destinati a persone che non presentano sufficienti livelli di autonomia e risorse per essere assistiti al domicilio, in cui convivere in un nuovo contesto abitativo diverso dal nucleo familiare di origine, ma assistiti sulle 24 ore. E ancora, strutture residenziali più innovative come le co-housing, che favoriscono lo sviluppo relazionale, attraverso l’istituzione di spazi comuni per la quotidianità e il tempo libero. I nuovi alloggi, secondo quanto previsto dalla legge, dovranno essere collocati in zone residenziali e non potranno essere abitati da più di cinque persone.
Inoltre, in base alla legge sul “Dopo di noi”, in via residuale possono essere finanziati anche interventi di permanenza temporanea in strutture residenziali, nel caso, per esempio, si verifichi un’emergenza non gestibile dai familiari.
Per usufruire del sostegno è necessaria una valutazione complessiva effettuata da èquipe di operatori sociali e sanitari dei Comuni e delle Aziende Usl. Una modalità già consolidata in Emilia-Romagna per l’accesso alle prestazioni del Fondo regionale per la non autosufficienza, che prevede la presenza in ogni distretto di una specifica Unità di valutazione incaricata di accertare gli effettivi bisogni e formulare proposte di progetti personalizzati. Ad oggi, sono 1.260 le persone con gravi disabilità che hanno beneficiato degli interventi realizzati grazie alla legge del “Dopo di noi”, per ognuna delle quali le èquipe multi-professionali dei servizi sociosanitari del territorio hanno predisposto progetti personalizzati, di autonomia e inclusione sociale
Le risorse vengono suddivise tra le Ausl del territorio in proporzione al numero dei residenti di età compresa tra 18 e 64 anni. All’Ausl Romagna, con oltre 700 mila cittadini residenti in questa fascia di età, sono assegnati 1.046.105 euro; all’Azienda sanitaria di Bologna 820.228 euro (555.020 residenti); Ausl Modena 664.050 euro (449.339 residenti); Ausl Reggio Emilia 504.895 euro (341.645 residenti); Ausl Parma 424.661euro (287.353 residenti); Ausl Ferrara 313.316 euro (295.481 residenti); Ausl Piacenza 266.009 euro (179.999 residenti) e Ausl Imola che ha ricevuto risorse per 123.356 euro (83.471 residenti).
(ITALPRESS).
Sostegno di oltre 4 milioni a disabili dalla Regione
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