SOGIN APRE AL PUBBLICO 4 CENTRALI NUCLEARI IN DISMISSIONE

Oltre 750 persone hanno varcato i cancelli della centrale nucleare di Latina per visitare la più grande struttura italiana, che all’epoca del suo avvio era la più potente d’Europa. Nel tour allo stabilimento di Borgo Sabotino, per il quale la società di Stato Sogin è responsabile del decommissioning, i visitatori hanno potuto constatare da l’avanzamento dei lavori e della manutenzione. Luca Desiata, amministratore delegato di Sogin, e Agostino Rivieccio, responsabile disattivazione della centrale di Latina, hanno esposto i procedimenti in corso. «Per la centrale di Latina ho il piacere di annunciare che la settimana scorsa abbiamo ricevuto l’autorizzazione da parte dell’Isin (Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione, ndr) per lo smantellamento degli schermi. Tale attività era già stata “cantierizzata” da noi, quindi, il giorno dopo l’autorizzazione abbiamo avviato il contratto con il fornitore che si occuperà dello smantellamento», ha detto Desiata prima di proseguire un tour nel quale è stato possibile osservare la struttura, tuttora in fase di costruzione, per il taglio dei boiler e il deposito dei rifiuti radioattivi.

Secondo l’ad, la centrale di Latina, per cui la prima fase di brownfield è prevista per il 2027, «è una di quelle che sta lavorando meglio per lo smantellamento». «Ci sono vari cantieri in corso: sia di smantellamento che di messa in sicurezza dei terreni che insistono attorno alla centrale», ha aggiunto Desiata. L’Open Gate di Sogin coinvolge le quattro centrali presenti sul territorio nazionale: quella di Trino (Vercelli), che raggiunse durante l’esercizio il record mondiale di funzionamento a piena potenza, Caorso (Piacenza), la più grande d’Italia, Latina e Garigliano (Caserta), con la caratteristica “sfera bianca” che racchiude il reattore.

 

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