SISTEMA BANCARIO IN ALBANIA E RAPPORTI CON ITALIA

di Domenico Letizia*
ROMA (ITALPRESS/MNA) – Il tasso di crescita dell’economia albanese, in rialzo positivo negli ultimi anni, dovrebbe essere il migliore dell’Area Balcanica nel 2018. Lo sviluppo del Prodotto Lordo è trainato da diverse componenti: i consumi privati, l’incremento significativo delle esportazioni e gli investimenti in genere con specifico focus su quelli pubblici riferibili alla realizzazione di infrastrutture civili. Da sottolineare comunque la forte dipendenza commerciale con i partner strategici, quali l’Italia, che stante la ripresa economica in corso contribuisce all’aumento dell’attività economica albanese. Per quanto riguarda il Sistema Bancario, nel suo insieme, Silvio Pedrazzi, Chief Executive Officer and Board of Directors Member di Intesa SanPaolo Bank Albania, ha recentemente dichiarato in un’intervista che vi sono degli ottimi parametri di liquidità e di solidità patrimoniale cui però si contrappongono alcuni problemi strutturali rintracciabili nella modesta dimensione della maggior parte delle Banche, all’elevato livello di Crediti Problematici e ad un basso livello di profittabilità. Inoltre, pur avendo l’Albania aderito fin dall’inizio agli accordi per lo scambio delle informazioni fiscali e finanziarie (CRS – Common Reporting Standards), ad oggi le Autorità competenti non hanno ancora diramato le istruzioni applicative; gli intermediari finanziari non sono quindi in grado di fornire all’Amministrazione pubblica i dati previsti. 

Di norma il Governo e i “Donors” non concedono alcun finanziamento direttamente alle banche commerciali. I contributi finanziari messi a disposizione da tali soggetti sono mirati allo sviluppo di certi settori specifici oppure ad interventi tendenti a migliorare le infrastrutture civili e sociali. In tale ambito si possono inquadrare i finanziamenti concessi direttamente allo Stato Albanese dalle Istituzioni Finanziarie Internazionali (quali World Bank, BERS ed altri organismi simili) per la realizzazione di migliorie sulle infrastrutture (reti idriche, elettriche, stradali, riduzione del consumo energetico) oppure per l’efficientamento della Pubblica amministrazione (riforma del Catasto, riforma della Giustizia ecc.). In tale caso i fondi ottenuti vengono poi iniettati nell’economia locale principalmente per il tramite di Gare e/o appalti cui possono partecipare le singole aziende private, sia locali che straniere. In parallelo, altri fondi vengono iniettati per fornire alle Banche commerciali fonti di provvista mirate a supportare o garantire particolari tipi di prestiti in settori economici specifici.

E’ questo il caso, ad esempio, del Fondo di Garanzia per l’Agribusiness (che copre fino a circa 100 milioni di euro) e dei fondi per lo sviluppo dell’imprenditoria femminile (Women in Business).
La numerosa presenza imprenditoriale italiana non ha eguali, una presenza in quasi tutti i settori economici, dal manifatturiero, alle infrastrutture ed ai servizi; sono presenti sia le grandi aziende che le piccole e le piccolissime costituendo, nell’insieme, una ricchezza straordinaria sia per l’Albania che per l’Italia. Gli imprenditori italiani sono stati veri e propri pionieri, tra gli altri, nel settore delle Energie rinnovabili, nelle lavorazioni manifatturiere e nella prestazione di servizi.

* Presidente dell’Istituto di Ricerca di Economia e Politica Internazionale (Irepi)
(ITALPRESS/MNA).

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