Sismabonus 2018: classi di rischio sismico e zone in cui è possibile sfruttare le detrazioni fiscali per case e condomini. Detrazioni per ristrutturare casa per ridurre il rischio sismico e cessione dello sgravio in credito di imposta.
L’Associazione Nazionale Costruttori Edili (ANCE) ha presentato delle linee guida per accedere all’ecobonus e al sismabonus 2018. La Legge di Bilancio 2017, infatti, ha confermato la proroga dell’ecobonus e del sismabonus introducendo alcune novità. Per tutte le novità circa le detrazioni previste per la riqualificazione energetica degli edifici vi rimandiamo alla pagina dedicata all’Ecobonus 2018. In questa pagina ci concentreremo su tutte le novità relative al sismabonus riportate dall’ANCE.
Per quanto riguarda il sismabonus, l’incentivo per la riduzione del rischio sismico, sono previsti:
- Sismabonus per ristrutturare casa
- Sismabonus per ristrutturare un condominio
- Sismabonus per acquistare una casa antisisma
- Cessione del credito
Vediamo tutti i dettagli.
Classe di rischio sismico
Il decreto MIT del 28 febbraio 2017 ha definito le linee guida per la classificazione del rischio sismico delle costruzioni e con queste anche le modalità di attestazione della classe sismica. In particolare sono previste 8 classi sismiche, si va dalla classe G alla classe A+.
Sismabonus per ristrutturare casa
Il sismabonus ordinario prevede una detrazione fiscale IRPEF IRES di un ammontare massimo di 96.000 euro. Queste detrazioni fiscali sono previste per chi esegue interventi di ristrutturazione casa atti a eseguire una messa in sicurezza statica dell’abitazione e degli immobili di destinazione produttiva. Il sismabonus 2018 è disponibile per incentivare la ristrutturazione dei fabbricati posti nelle zone ad alta pericolosità sismica.
Il sismabonus 2018 include anche gli immobili non adibiti ad “abitazione principale”. Possono accedere al sismabonus i contribuenti che ristrutturano case e immobili poste in zona sismica 1, 2 e 3.
La detrazione massima di 96.000 euro sarà ripartita in 5 quote annuali e non in 10 quote così come avviene per l’ecobonus 2018 e le altre detrazioni fiscali per ristrutturare casa. Il ritorno economico, dunque, è più rapido. In particolare, la detrazione prevista dal sismabonus è pari a:
- 50% per gli interventi antisismici, cioè per quelle ristrutturazione volte a migliorare la stabilità dell’edificio ma che non apportano miglioramenti nella classe sismica.
- 70% per gli interventi che riducono il rischio sismico di una classe.
- 80% per gli interventi che riducono il rischio sismico di due classi.
Sismabonus per condominio
Per gli interventi di messa in sicurezza statica e antisismica sulle parti comuni del condominio sono previste detrazioni fiscali pari al 75% e 85%.
Le detrazioni al 75% sono previste per gli interventi che riducono il rischio sismico di una classe e le detrazioni all’85% sono previste per chi riduce il rischio sismico di due classi.
Anche in questo caso la ripartizione delle quote dello sgravio fiscale sarà conclusa in cinque anni. Il tetto massimo da portare in detrazione è di 96.000 euro per ogni singola unità immobiliare del condominio. Quindi, se il condominio è a 4 piani e sono presenti 8 unità immobiliari, il tetto massimo è pari a 768.000 euro (8 x 96.000).
La detrazione può essere ceduta in forma di credito d’imposta
Il sismabonus 2018 per i lavori condominiali prevede la possibilità di cedere la detrazione sotto forma di credito di imposta. Questa facoltà è propria di ogni singolo condomino che potrà fornire credito di imposta alle imprese esecutrici e a soggetti privati, fatta eccezione degli istituto di credito (banche o chi eroga un finanziamento).
Sismabonus per l’acquisto di case antisismiche
Per chi acquista una casa nella zona a rischio sismico 1, vi sono delle agevolazioni fiscali.
In particolare, per l’acquisto di un’unità immobilare entro 18 mesi dall’ultimazione dei lavori, viene prevista l’applicazione della detrazione fiscale al 75%, ovvero dell’85% in capo all’acquirente da recuperare anche in questa volta su 5 quote annuali.
Anche in questo caso, in alternativa alla detrazione fiscale da inserire al momento della dichiarazione dei redditi, è prevista la possibilità dell’acquirente dell’immobile, di sfruttare la cessione del credito di imposta corrispondente all’importo detraibile.