Mai come in certe occasioni una sconfitta può valere una vittoria. La fantastica corsa di Jannik Sinner al Roland Garros si interrompe nei quarti di finale, di fronte a chi su questi campi non ha rivali come Rafael Nadal, dodici volte re di Parigi nelle ultime 15 edizioni, che si impone con lo score di 7-6(4) 6-4 6-1 in due ore e 49 minuti di gioco. Il 19enne vincitore dell’ultima edizione delle Next Gen Atp Finals è quasi stato alla pari con il campione spagnolo, numero 2 del mondo e del tabellone, che ha l’obiettivo di eguagliare il record di 20 titoli Slam di Roger Federer. “E’ stata davvero dura, contro un giovane talento emergente capace di spingere tutti i colpi”, le parole a caldo del maiorchino a suggellare la prestazione del giovane altoatesino, al termine del match che entra nella storia come quello conclusosi più tardi nella storia di Parigi (all’1 e 25 di notte). Il 19enne di Sesto Pusteria, numero 75 Atp, allievo di Riccardo Piatti, ha costretto il mancino di Manacor, alla 100esima partita sul rosso di Bois du Boulogne (due sole sconfitte), 14esimo quarto di finale nel Major sul rosso (su 16 partecipazioni), a dare il meglio di sé, sia dal lato tennistico che atletico. Affrontare il “re della terra” in quella che è un po’ casa sua come il Centrale “Philippe Chatrier” poteva essere destabilizzante per chiunque, anche per giocatori navigati, invece Sinner è sceso in campo senza alcun timore reverenziale o paura, con personalità, giocando la partita che aveva preparato e studiato con il suo team. Ci ha provato, nel tentativo di imitare l’impresa del 19enne Roger Federer che mandò gambe all’aria il quattro volte campione in carica Pete Sampras a Wimbledon 2001. Con la faccia tosta dei suoi 19 anni e 56 giorni, che ne fanno il più giovane nei quarti di uno Slam dopo Novak Djokovic a Parigi nel 2006 e il primo a spingersi così avanti all’esordio al Roland Garros proprio dopo Nadal (2005). Ma anche con la consapevolezza di chi ha le doti per essere tra i protagonisti principali su questo palcoscenico. Nei primi tre turni di battuta Sinner ha perso appena due punti con altissima percentuale di prime (il 68% alla fine, con il 56% di resa, contro il 67% dell’iberico, che in campo ha messo il 65% di prime di servizio), è riuscito a portarsi avanti di un break per due volte, purtroppo in entrambi i casi subito restituito (sul 6-5 nel primo set e poi sul 3-1 nel secondo). Si è persino preso il lusso di una magia, quasi un colpo da golf, con piroetta su se stesso, per issarsi sul 4-3 nel secondo, una frazione che gli è sfuggita di mano per un pizzico di sfortuna e soprattutto per la capacità del mancino di Manacor di alzare ulteriormente il livello nel momento chiave. Poi, dopo due ore abbondanti praticamente alla pari con Nadal, nel terzo set il giovane azzurro ha un po’ perso lucidità e smalto, ma come è normale che sia per un talento che deve ancora completare la sua maturazione di atleta. Non va dimenticato che quando Nadal, che in semifinale se la vedrà con l’argentino Diego Schwartzman, ha iscritto il suo nome nell’albo d’oro di questo torneo per la prima volta Sinner aveva tre anni. Il suo debutto a Parigi è stato comunque da applausi: nel corso del suo cammino ha eliminato due top 15 (David Goffin, 13, e Alexander Zverev, numero 7 del mondo e sesto favorito del torneo, finalista meno di un mese fa agli Us Open). E, alla fine del torneo, l’azzurro ripartirà con ulteriore convinzione, rafforzata anche dall’ingresso fra i top 50 (al momento è virtualmente numero 46), ulteriore nuovo best ranking. Il futuro è tutto dalla sua parte.
(ITALPRESS).
Sinner si arrende a Nadal e saluta Parigi ai quarti
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