Sicurezza sul lavoro, serve la riorganizzazione degli appalti

ROMA (ITALPRESS) – Non è la prima volta che accadono nel lavoro italiano situazioni drammatiche come quelle di Firenze, e dunque si dovrà agire in modo che si capisca che e’ finita l’ambiguità. Bisogna andare alle cause per debellare i rischi per lavoratori, individuando ciò che li provoca Quando la politica decide di affrontare i rischi che minacciano i cittadini, per dare un segno della loro prontezza inaspriscono le pene. Ma ha ragione da vendere il Ministro Nordio. Questa logica tende solo a placare i cittadini per non cambiare la realtà. Se andiamo ad analizzare i casi vari,notiamo che i reati di lavoro nero, di evasioni contributive, di trasgressioni salariali, di non rispetto delle norme della sicurezza, di corruzione per ottenere appalti e subappalti sono sempre manovrati dagli stessi soggetti, ed accadono in prevalenza in alcuni territori. Si comprende che in questi contesti il fenomeno è spinto da volontà criminali: guadagnare in dispregio delle leggi dello Stato e dell’etica; delle regole di concorrenza; del ricorso alla corruzione quale mezzo per ottenere appalti ed impunità.
Questi soggetti per guadagnare irregolarmente nel mercato degli appalti pubblici e privati, al contrario delle imprese regolari, sono disposti ad ogni rischio pur di potersi muovere nel business degli appalti. Ed allora il tema da porsi è quello di colpirli nel loro vero interesse: la perdita della licenza, la perdita di denaro. Chi persegue fini illeciti con gli appalti facili dannosi per lavoratori ed imprese rispettose delle leggi e contratti, deve perdere i’acquitrino paludoso del malaffare che dominano. Occorre colpire i loro interesse economico e la loro presenza nel mercato. Le imprese non possono ottenere appalti solo perché iscritti all’albo: devono avere attrezzature, operai e tecnici. Non possono distribuire ai subappalti l’intero processo di realizzazione delle opere tipiche delle costruzioni che li fa ritenere idonei dall’albo. I capitolati di appalto questo devono gia a monte precisare. I sub appaltatori dovranno essere coinvolti solo per lavori specialistici al di fuori delle opere centrali in esecuzione. Essi dovranno avere un loro albo che li riconosce capaci di svolgere tali lavorazioni speciali. Le gare al massimo ribasso non dovranno essere più utilizzate.
Negli appalti privati la mancanza delle garanzie dovrà condizionare il rilascio della licenza di costruzione a monte e i certificati di abitabilità a valle da parte dei Comuni. Ecco, se si dovessero rioganizzare in tal modo gli appalti, sarà più difficile usare i lavori pubblici per il malaffare, in dispregio del necessario regime di concorrenza. Cambiata l’aria si potranno ricostruire grandi imprese competitive italiane nei mercati europei e mondiali, distrutte proprio dal demenziale sistema mordi e fuggi. Le imprese delle costruzioni italiane fino a 30 anni fa erano le più forti del mondo, e hanno costruito le opere più imponenti nelle Americhe, in Medio Oriente in africa, poi sono state rovinate dalla ragnatela locale di piccolo cabotaggio e di complicità. Il Paese ha perso civiltà ed economia, i lavoratori ci hanno perso anche la vita.
-foto Agenzia Fotogramma-
(ITALPRESS).

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