Oggi è la giornata mondiale della gentilezza, e Suzuki vuole ricordarlo anche ai propri Clienti diportisti e a tutti coloro che amano il mare, la loro barca e il motore. Ma si può essere gentili con un motore? Lo si deve essere se si vuole che abbia lunga vita. Basta un piccolo gesto, d’altronde, una “carezza” indispensabile, per essere certi che difficilmente vi abbandonerà: fargli regolarmente manutenzione, attenersi scrupolosamente a ciò che riporta il suo libretto di garanzia e manutenzione programmata, rilasciato dal costruttore.
Suzuki e la sua rete di assistenza, hanno quindi scelto questa giornata per ricordare a tutti i propri Clienti di essere gentili anche col loro fuoribordo, grande o piccolo che sia, in modo che la sua proverbiale efficienza, frutto della migliore tecnologia oggi disponibile nell’ambito dei fuoribordo 4Tempi, non venga mai meno.
Solo con la giusta manutenzione, usando ricambi originali Suzuki (e nello specifico il kit di manutenzione che raccoglie in un’unica confezione tutti i ricambi necessari per la manutenzione programmata di ogni motorizzazione, offrendoli ad un costo totale inferiore rispetto al singolo), le sue performance superiori potranno essere sempre una costante. Agli scettici Suzuki racconta la recente storia di un Suzuki – un 40 HP quattro tempi conducibile senza patente – il modello best seller della gamma del costruttore giapponese, davvero il fuoribordo per tutti. È il racconto delle imprese di un Suzuki DF40A a suo tempo scelto a caso nei magazzini della filiale italiana, uno dei tanti prodotti, spedito imballato al concessionario e da lì, senza alcun tipo di “trucco” o preparazione particolare, direttamente installato sulla poppa di uno ZARmini RIB 16, gommone di 5 metri di lunghezza per 2,24 di larghezza. Un natante di qualità, certamente, ma anch’esso assolutamente di serie, che il Club del Gommone di Milano ha utilizzato in due distinti “Raid”: Il “Giro d’Italia in gommone”, nel 2017, e “A Gibilterra in gommone” nel 2018.
Il Suzuki DF40A protagonista di questa storia, proprio grazie alle “gentilezze” della rete di assistenza Suzuki, che gli ha sempre riservato solo tagliandi regolari, è riuscito a percorrere, senza intoppi e decadimenti prestazionali, oltre 4.000 miglia nautiche. Una distanza che probabilmente va ben oltre ciò che generalmente un qualsiasi diportista raggiunge col proprio fuoribordo. Per l’esattezza 1.767 nel Giro d’Italia in gommone e 2.414 nel raid alle Colonne d’Ercole, cioè un totale di 4.181 miglia, ben 7.743 km, tanto per rendere meglio l’idea. Un motore di serie, assolutamente, sul quale è stata eseguita solo manutenzione, quella normale che qualsiasi diportista trova nel proprio libretto d’uso.
SIATE GENTILI COL VOSTRO FUORIBORDO, FATEGLI I TAGLIANDI
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