Shoah, Sami Modiano a Birkenau “non sono mai andato via da qui”

OSWIECIM (ITALPRESS) – “Io non sono mai andato via da qui, io sono ancora qui”. E’ un doloroso racconto quello che Sami Modiano, sopravvissuto all’orrore della Shoah, restituisce ai giovani studenti romani arrivati ad Auschwitz-Birkenau in occasione del Viaggio della Memoria organizzato da Roma Capitale e Città Metropolitana. Tra le lunghe recinzioni di filo spinato che circondano quella che era la baracca dove Modiano ha vissuto l’orrore nazista, i racconti dell’uomo, oggi 93enne, arrivano dritti come un pugno nello stomaco. “Io cerco di essere diverso, cerco di essere come voi ma non posso. Qui vedo ancora le immagini di mio papa e di mia sorella, e non posso. Spero che questo viaggio sia stato utile per voi ragazzi, questo è il mio desiderio. Finchè avrò la forza continuerò a venire qui e, quando arriverà il mio momento me ne andrò in pace perchè ho ho dato il mio contributo per non dimenticare”, aggiunge Modiano rivolgendosi ai ragazzi con i volto rigato dalle lacrime. L’uomo arrivò a Birkenau a solo 13 anni assieme a suo padre e a sua sorella Lucia. “Era il mattino del 16 agosto quando abbiamo guardato fuori dai finestrini per capire dove si era fermato questo treno, c’era filo spinato, silenzio, e delle baracche in lontananza. Ma non sapevamo che era la fine della comunità ebraica. Ci hanno dato un ordine ‘le donne da una parte, gli uomini dall’altrà. Quello che per me è molto doloroso – racconta -, è che quando sono venuti da mio papà gli hanno chiesto ‘non hai capito? Tua figlia deve andare dall’altra partè. Ma lui non accettava. L’hanno massacrato di botte davanti ai miei occhi. Lui non si è lamentato, ha accettato, poi ha dovuto cedere. Non parlava, ma i suoi occhi si. Io sono ancora qui, non sono uscito da Birkenau. Rivedo ancora mio papà, rivedo queste scene terribili. Credevamo ci saremmo rincontrati, ma tutto questo non è successo”. E poi la sorella Lucia, il grande dolore di Sami. “Non ho avuto più nessuna notizia di mia sorella”, e quando abbiamo saputo che non c’era più “mio padre si è tolto la vita. Prima di consegnarsi all’ambulatorio mi ha chiamato, mi ha accarezzato e mi guardava con tenerezza, era tranquillissimo e mi ha detto: domani quando verrai qui non mi troverai. L’ho pregato e supplicato…papà non andare, ma non ci sono riuscito”. Tatiana Bucci aveva solo 6 anni quando arrivò qui con la sorella Andra di 4 anni, il cuginetto Sergio insieme al resto della famiglia. Tatiana e Andra erano molto simili e furono scambiate per gemelle dal generale Mengele e questo, probabilmente, salvò la vita ad entrambe perchè destinate a degli esperimenti. (ITALPRESS).

Foto: xb1

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