VENEZIA (ITALPRESS) – “Restituire un nome, una voce, l’identità a chi è stato privato della vita e dei sogni nel periodo più buio della nostra storia”. Con queste parole la presidente del Consiglio comunale Ermelinda Damiano ha introdotto la Cerimonia di deposizione delle Pietre d’Inciampo, nell’ambito delle celebrazioni del Giorno della Memoria. Un itinerario scandito dalla posa di 29 pietre e dal minuto di silenzio davanti all’uscio di casa che fu l’ultima dimora dei concittadini veneziani prima della deportazione.
Il percorso della memoria è partito da Campo Santa Maria del Giglio, nel sestiere di San Marco, con la deposizione della prima Pietra dedicata a Fanny Finzi. Il suo ricordo è stato scandito dalle parole di una giovane allieva del Conservatorio Benedetto Marcello che ha fatto una ricerca sull’ex studentessa e poi docente dell’Istituto cittadino deportata ad Auschwitz nel 1944.
Alla cerimonia erano presenti i rappresentanti degli enti che ogni anno partecipano al coordinamento cittadino per l’organizzazione del “percorso della memoria”: Paolo Navarro Dina della Comunità ebraica, Giovanni Sbordone direttore dell’Istituto veneziano per la storia della Resistenza e della società contemporanea, il professore di Ca’ Foscari Shaul Bassi che ha accompagnato una delegazione di studenti stranieri lungo il percorso, Luisella Pavan-Woolfe direttrice del Consiglio d’Europa-Ufficio di Venezia, Marita Liebermann direttrice Centro Tedesco di Studi Veneziani. In rappresentanza della Municipalità di Venezia-Murano-Burano hanno partecipato all’iniziativa il presidente Marco Borghi e il consigliere Lorenzo Pacagnella.
Da Santa Maria del Giglio la cerimonia è proseguita nei sestieri di Cannaregio e Dorsoduro, rinnovando una celebrazione che negli anni ha portato Venezia a contare 134 pietre nel suo centro storico e isole. Lungo l’itinerario di oggi sono state deposte 29 pietre in ricordo di: Fanny Finzi, Anna Jona, Angelina Vivante, Achille Perlmutter, Bruno Perlmutter, Gilmo Perlmutter, Ida Aboaf, Adelaide Scaramella Messulam, Anna Scaramella Messulam, Rosetta Scaramella Messulam, Angelo Grassini, Mirna Grassini, Raffaele Grassini, Lina Nacamulli, Anna Forti, Anselmo Giuseppe Forti, Giuditta Forti, Regina Finzi, Davide De Leon, Elena Nacamulli, Mara Nacamulli, Abramo Melli, Ada Melli, Amalia Melli, Enrichetta Melli, Oscar Carli, Benedetta Dina Polacco, Salvatore Vivante, Adolfo Nunes-Vais.
Per la prima volta quest’anno sarà coinvolta anche la terraferma con la posa a Mestre della prima pietra d’inciampo, in ricordo di Vittorio Bassi. La cerimonia è in programma domani, venerdì 28 gennaio, alle ore 11 in via del Rigo 2.
“La posa delle Pietre d’Inciampo è un segnale importante che dimostra la sensibilità della comunità veneziana per una tragedia immane, per quello che è stato il periodo più buio della nostra storia – ha detto la presidente Damiano portando i saluti del sindaco e dell’Amministrazione – Nella nostra città la memoria è viva, cammina sulle nostre gambe e abbiamo il dovere di trasmetterla alle future generazioni. Vedere qui oggi tanti giovani partecipare alla cerimonia è un bellissimo segnale: il percorso della memoria deve rimanere nelle azioni quotidiane di tutti noi e deve aiutarci a contrastare quei germi d’odio, di intolleranza e di indifferenza che ancora oggi sono presenti”.
“Anche quest’anno un altro momento di commozione e partecipazione della comunità cittadina intorno a questi nomi che il nazismo avrebbe voluto cancellare definitivamente – ha aggiunto il presidente di Municipalità Marco Borghi – Venezia e i veneziani continuano il loro continuo esercizio della memoria”.
“La cerimonia della posa delle Pietre d’Inciampo – ha spiegato Paolo Navarro Dina in rappresentanza degli enti promotori dell’iniziativa – è frutto di un grande lavoro di ricerca che ci permette ogni anno di ricostruire con una pietra la vita delle persone che sono state deportate nei campi di concentramento nazisti. Sono ebrei, perseguitati politici, internati militari. Siamo qui oggi, tutti insieme, per un ricordo comune in quello che è stato definito un percorso della memoria, un circolo virtuoso che ci unisce”.
L’importanza della posa delle Pietre d’Inciampo è stata sottolineata anche da Marita Liebermann del Centro Tedesco di Studi Veneziani: “Non è una cerimonia di rito senza contenuti. Inciampare è qualcosa di vivo e di inquietante che ci muove e ci commuove – ha detto – Grazie alla deposizione delle pietre possiamo toccare con mano la vita delle persone che sono state private del loro futuro. In questo momento capiamo a cosa serve fare memoria, per far sì che una così grande tragedia non accada mai più”.
(ITALPRESS).
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