BARI (ITALPRESS) – Il settore aerospaziale è a pieno titolo uno di quelli che negli ultimi anni hanno contribuito a far conquistare alla Puglia una posizione di rilievo nel panorama internazionale. Il tacco d’Italia è infatti oggi una delle cinque regioni italiane che vedono al proprio interno la maggior presenza di attività industriali aerospaziali e di insediamenti produttivi, oltre a essere l’unica nel Belpaese nel cui territorio esistono contemporaneamente aziende con prodotti diversificati che costituiscono l’intera filiera, dalla produzione di componentistica a quella dei software, peraltro grandi protagoniste dell’export nazionale. Tutto questo rende possibile l’impiego di circa 7mila addetti, che operano in imprese di ogni dimensione. La Puglia è leader per quanto riguarda i materiali compositi in fibra di carbonio, i sistemi intelligenti motoristici, aeronautici e spaziali. Ma, soprattutto, la regione ha un aeroporto dedicato al “Test Bed” di aeromobili a pilotaggio remoto: è quello di Grottaglie in provincia di Taranto, destinato a diventare il primo spazioporto italiano per i voli suborbitali, nonché un polo logistico integrato di sviluppo del trasporto merci per via aerea.
Le politiche regionali hanno sostenuto fortemente il settore promuovendo dapprima la formazione del distretto produttivo (Distretto Produttivo Aerospaziale Pugliese), poi quella del metadistretto nazionale (oggi Cluster nazionale), infine quella del distretto tecnologico (Distretto Tecnologico Aerospaziale). La Puglia ha inoltre detenuto ininterrottamente dal 2014 al 2019 la presidenza di Nereus, la rete delle regioni europee che si occupano di spazio, nelle persone degli ultimi due governatori: dal luglio 2014 al maggio 2017 Nichi Vendola, dal maggio 2017 al maggio 2019 Michele Emiliano. «Tale scelta – ebbe modo di spiegare a riguardo quest’ultimo – deriva dalla piena consapevolezza dell’importanza del settore aerospaziale per la competitività dei territori, per la formazione di capitale umano qualificato, per la risoluzione di sfide sociali a livello globale e a livello locale».
Come detto, la Regione considera centrale il settore aerospaziale per le dinamiche di sviluppo economico e sociale del territorio. Per questo, oltre ai distretti, ha sostenuto con vigore lo sviluppo dell’aeroporto di Grottaglie quale infrastruttura sperimentale per l’aerospazio e ha ottenuto il riconoscimento di questa infrastruttura quale spazioporto nazionale. In questo senso, rappresenta un grandissimo investimento per il futuro la formazione delle risorse umane, un processo che le politiche governative hanno accompagnato e facilitato investendo ingenti risorse provenienti in gran parte da fondi strutturali europei, supportando l’internazionalizzazione degli attori coinvolti, ospitando eventi di settore a livello internazionale.
È proprio a livello logistico, però, che l’aeroporto Marcello Arlotta di Taranto-Grottaglie potrà rappresentare nei prossimi anni un punto di riferimento a livello continentale. Esso si candida infatti a diventare un hub europeo per lo sviluppo degli aerei senza pilota, che farà delle specializzazioni intelligenti il suo elemento distintivo. Esso è anche la sede dell’Airport Test Bed, la piattaforma aeroportuale e aerospaziale voluta da Regione Puglia e Aeroporti di Puglia.
Non solo, però: sarà anche il primo spazioporto in Italia. Il nostro Paese è stato il primo in Europa a dotarsi di un regolamento per realizzare e gestire uno spazioporto, compiendo un passo fondamentale per avviare un nuovo segmento strategico dell’aviazione civile che consentirà nel prossimo futuro di effettuare voli suborbitali commerciali dal nostro Paese. E già quattro anni fa il ministero dei Trasporti ha individuato Grottaglie quale sede di questa importante struttura. Successivamente, con l’approvazione del Regolamento per la costruzione e l’esercizio degli spazioporti da parte dell’ENAC avvenuta lo scorso 21 ottobre 2020, Aeroporti di Puglia, ha avviato il processo di adeguamento delle infrastrutture di volo al fine di accogliere i veicoli spaziali di nuova generazione, dedicati a iniziative di ricerca spaziale ed a voli suborbitali per privati, aprendo la filiera dello “space tourism”.
Grazie a questa infrastruttura strategica, Grottaglie si pone al centro dello sviluppo di nuove forme di trasporto spaziale con decollo e atterraggio orizzontale e si candida a diventare l’hub europeo di riferimento per i sistemi di trasporto spaziale riutilizzabili, come Space Rider, il primo veicolo spaziale senza pilota, riusabile, sviluppato dall’Agenzia Spaziale Europea, con il significativo contributo dell’Agenzia Spaziale Italiana, che ha il suo primo lancio previsto nel 2023.
A maggio 2022 è stato lanciato un nuovo avviso espressamente dedicato alla presentazione di progetti di potenziamento dell’infrastruttura “Airport Test Bed” di Taranto-Grottaglie. Con una dotazione di 11 milioni di euro, l’Avviso ha l’obiettivo di individuare uno o più soggetti beneficiari che rafforzino sistemi innovativi e tecnologici per soddisfare, da un lato, il fabbisogno di tecnologie dedicate all’automazione in particolare dei mezzi “unmanned” (senza pilota) e per valorizzare, dall’altro, l’infrastruttura di Grottaglie, confermando la strategicità del settore aerospaziale per la Puglia.
Lo scorso 25 luglio, Regione, ENAC e Aeroporti di Puglia hanno sottoscritto un Protocollo che permette di avviare le azioni per la costituzione di un nuovo soggetto giuridico denominato “Criptaliae Spaceport” (dall’antica denominazione di Grottaglie), per consentire ad ENAC, Aeroporti di Puglia e agli altri soggetti pubblici coinvolti (ENAV e Autorità per l’Aviazione Militare – Military Aviation Authority), di essere in grado di intercettare la domanda di servizi innovativi del comparto aerospaziale, di natura pubblica e privata, nell’ambito della cornice istituzionale centrale (Governo, ENAC) e locale (Regione Puglia).
Nelle scorse settimane, poi, Aeroporti di Puglia ha pubblicato il bando che permetterà di realizzare all’interno dell’aeroporto di Taranto/Grottaglie l’infrastruttura destinata allo Spazioporto, in modo da rendere operativo il ‘Criptaliae Spaceport’.
In particolare, gli interventi oggetto del bando riguardano:
• Il piazzale di sosta dei sistemi veicolo collegato alla pista di volo;
• La realizzazione di un hangar polifunzionale per il ricovero, l’assemblaggio e la manutenzione dei sistemi veicolo;
• La realizzazione di una struttura destinata ad ospitare museo, area eventi e attrazioni a tema;
• La realizzazione di un edificio multifunzionale destinato ad incubatore di impresa, enti di ricerca e formazione.
Il bando, rivolto anche a professionisti, imprese e consorzi, scadrà il prossimo 7 ottobre.
A grandi passi la Puglia continua a percorrere la strada ormai tracciata che la porterà a essere un punto di riferimento europeo per l’aerospazio. Aspetto che è stato portato agli onori della cronaca anche a livello globale: per esempio, i risultati raggiunti dall’aerospazio pugliese sono stati valorizzati all’Expo di Dubai, durante la settimana tematica “Space Week”, che si è svolta dal 17 al 23 ottobre 2021.
Con la mostra “Un viaggio nella bellezza e nell’innovazione: Puglia, la regione dell’aerospazio” sono stati messi in vetrina, nello White Space del Padiglione Italia, i prodotti e i prototipi realizzati dal sistema regionale della R&S rappresentato dal Politecnico di Bari, l’Università del Salento e l’Università degli Studi di Bari, dai centri di ricerca, dal Distretto Tecnologico Aerospaziale e da alcune piccole e medie imprese innovative. Un racconto ‘spaziale’, che è destinato a proseguire.
(ITALPRESS).