“A determinare questa situazione emergenziale sul servizio psichiatrico di diagnosi e cura negli ospedali di Matera e Policoro, hanno concorso la mancanza di programmazione del precedente governo regionale e i tagli al personale effettuati in passato”.
È quanto dichiara l’assessore alla Salute e Politiche sociali della Regione Basilicata, Rocco Leone, commentando le affermazioni di alcuni rappresentanti politici sul provvedimento adottato dal direttore generale dell’Azienda sanitaria di Matera che prevede per un periodo di 6 mesi lo spostamento del servizio psichiatrico di diagnosi e cura dall’Ospedale Madonna delle Grazie a quello di Policoro.
“Per sopperire alla carenza di personale e garantire la reperibilità dei medici, l’Azienda materana – ha aggiunto Leone – si è rivolta a tutte le strutture sanitarie lucane e ad altre situate fuori regione, ma al momento non sono state registrate disponibilità. Inevitabile, a questo punto, è stata la soluzione temporanea individuata dal direttore generale che prevede lo spostamento del servizio psichiatrico da Matera, dove è assicurato da una Unità operativa semplice, all’Ospedale Papa Giovanni Paolo II di Policoro, dove invece è espletato all’interno di una Unità operativa complessa”.
“Sto seguendo in prima persona la vicenda, le cui cause vanno ricercate in un lacunoso piano sanitario, e posso garantire ai pazienti con problemi di salute di natura psichiatrica e ai loro familiari che il nuovo governo regionale intende potenziare anche in questo ambito l’Ospedale di Matera per offrire un servizio in grado di salvaguardare la dignità delle perone che affrontano situazioni spesso drammatiche – ha proseguito Leone – La psichiatria, dopo la gestione di questa fase emergenziale, tornerà a Matera. Non credo renda onore ai rappresentanti politici che ci hanno lasciato in eredità questa e altre problematiche, il fatto di strumentalizzare la questione. Con la salute dei cittadini non si dovrebbe scherzare. La nuova programmazione regionale metterà l’Ospedale ‘Madonna delle Grazie’ nella condizione di valorizzare le eccellenze che operano in quel presidio e di diventare realmente un fiore all’occhiello della nostra sanità”.