Siamo nel pieno dell’era della digitalizzazione ma non tutti possiedono ancora una perfetta consapevolezza né tantomeno conoscenze adeguate per affrontare questo importante cambiamento. Non si tratta semplicemente di sapere usare smartphone, computer e dispositivi di vario tipo. Il concetto di digitalizzazione va ben oltre e riguarda un crescente numero di servizi che riguardano da vicino la nostra quotidianità. Per fare un semplice esempio si può pensare allo SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale, soluzione che consente ai cittadini di accedere ai servizi online della Pubblica Amministrazione e dei soggetti privati aderenti, con pochi semplici passaggi.
Come abbiamo già puntualizzato, non tutte le persone hanno conoscenze idonee per potersi muovere con destrezza tra i tanti strumenti digitali a disposizione. Per sopperire almeno in parte a questo ostacolo, nel nostro paese è stato di recente lanciato il Servizio Civile Digitale. Scopriamo di cosa si tratta.
Cos’è il Servizio Civile Digitale
Il Servizio Civile Digitale è una modalità di Servizio Civile attraverso cui i giovani possono mettere a disposizione del paese le proprie competenze digitali, aiutando così le persone che hanno difficoltà a utilizzare il web, i dispositivi elettronici e i vari servizi online della Pubblica Amministrazione.
Il supporto dei giovani aderenti al Servizio Civile Digitale è quindi rivolto innanzitutto agli anziani ma anche a qualsiasi altro cittadino che ha poca dimestichezza con l’uso degli strumenti digitali a sua sua disposizione.
L’iniziativa è nata da un protocollo d’intesa tra l’attuale Ministra per l’Innovazione tecnologica e la digitalizzazione Paola Pisano e il Ministro per le Politiche giovanili e lo sport Vincenzo Spadafora. La finalità principale è quella di colmare un divario che è stato reso ancora più chiaro dalla recente epidemia legata al Covid-19.
Finalità dell’iniziativa
Lo scopo dell’iniziativa è quindi di migliorare le competenze digitali dei cittadini e di favorire l’uso dei servizi pubblici online:
- per promuovere il pieno godimento dei diritti di cittadinanza;
- per sviluppare un approccio consapevole alla digitalizzazione;
- per favorire la collaborazione tra Enti, Pubblica Amministrazione e cittadini.
Il protocollo mira anche a perseguire gli obiettivi classici del Servizio Civile ossia quelli di investire sui giovani, sulla loro formazione e sul ruolo che possono occupare come cittadini attivi.
Come funziona il Servizio Civile Digitale
Nel suo primo anno, il Servizio Civile Digitale sarà in fase di sperimentazione. Si prevede la selezione di mille giovani volontari che saranno formati per operare sul territorio, nelle comunità locali, nei quartieri e negli spazi pubblici così da guidare tutti i cittadini che necessitano di supporto nell’uso corretto delle tecnologie.
Una volta concluso il periodo di formazione, i mille volontari saranno assegnati agli Enti che nel frattempo ne avranno fatto richiesta per essere così impiegati nel ruolo di “facilitatori digitali”.
Vantaggi
Ad avvantaggiarsi del Servizio Civile Digitale saranno essenzialmente tre beneficiari:
- i giovani aderenti all’iniziativa;
- gli Enti che usufruiranno del servizio;
- i cittadini.
In piena ottica di Servizio Civile, i giovani potranno essere valorizzati, rendendosi nel contempo utili per la comunità.
Gli Enti avranno l’opportunità di offrire un servizio essenziale ai propri assistiti.
I cittadini che avranno la possibilità di entrare a contatto con i giovani volontari del Servizio Civile Digitale accresceranno le proprie competenze digitali, riuscendo finalmente a usufruire di servizi di primaria necessità, così da non ritrovarsi esclusi da una Pubblica Amministrazione che si fa via via più tecnologica.
Requisiti per partecipare al Servizio Civile
Possono partecipare al Servizio Civile giovani volontari tra i 18 e i 28 anni che alla data della domanda, hanno già compiuto i 18 anni di età e non superato i 28 anni, ovvero, 28 anni e 364 giorni.
Per poter fare domanda occorre inoltre:
- essere cittadini dell’Unione Europea oppure cittadini non comunitari regolarmente soggiornanti in Italia;
- non aver riportato condanne.
Non possono invece partecipare al Servizio Civile:
- coloro che appartengono alla Polizia o ai corpi militari;
- i giovani che prestano o hanno già prestato servizio come volontari;
- i giovani che hanno interrotto il Servizio Civile prima della scadenza;
- i giovani che hanno in corso o che hanno avuto nell’anno precedente, con l’Ente che realizza il progetto, rapporti di lavoro o di collaborazione retribuita.