Servizi segreti britannici: cosa sono i gruppi MI6 e MI5 e quali sono i compiti dell’intelligence inglese. Costituzione, storia e caratteristiche.
Il nome dei servizi segreti britannici è Secret Intelligence Service, tuttavia l’acronimo SIS è meno noto di MI6. Il nome comune dei servizi segreti inglesi, infatti, è MI6. L’MI6 opera fuori dai confini nazionali mentre la MI5 è il servizio di sicurezza britannico che opera all’interno della stessa nazione.
MI5 e MI6
La sigla MI sta per Military Intelligence. Il Regno Unito può contare, per la sicurezza interna del paese dell’MI5 (Military Intelligence Sezione 5) per le operazioni di spionaggio e per proteggersi dalle minacce internazionali, può fare affidamento sull’MI6 (Military Intelligence Sezione 6).
Sede: quartier generale
Il quartier generale dell’MI5 è la Thames House di Londra. La sede dei servizi segreti britannici è si chiama SIS Building, anche questo palazzo si trova a Londra, sulla riva sud del Tamigi, nei pressi del Vauxall Bridge. La sera del 20 settembre 2000, l’edificio è stato attaccato utilizzando un lanciarazzi RPG-22 di fabbricazione russa. Il lanciarazzi russo ha colpito l’ottavo piano causando, però, solo pochi danni strutturali. Le autorità locali hanno imputato la responsabilità dell’attacco a un gruppo dissidente repubblicano paramilitare irlandese (noto come Real IRA o New IRA).
I servizi segreti britannici hanno una storia molto antica: la loro costituzione risale al 1909, tuttavia, la sua esistenza non è stata riconosciuta ufficialmente fino al 1994.
Servizi segreti britannici
Il SIS fa parte della “British intelligence Agencies”, insieme a MI5, GCHQ (Government Communications Headquarters) e DI (Defense Intelligence).
La Dinfense intelligence è un’organizzazione che si concentra soprattutto sulla raccolta e l’analisi delle informazioni militari. Si differenza dagli altri organi in quanto è parte integrante del Ministero della Difesa e non è un’agenzia autonoma.
Si stima che il GCHQ possa contare su circa 6.000 dipendenti, mentre il numero dei dipendenti dell’MI6 è più selezionato (i dati ufficiali riferiscono 2.594 dipendenti nel 2016). Anche se l’MI6 è autonoma, è soggetta a costanti controlli pubblici da parte dell’Investigatory Powers Tribunale e la commissione parlamentare di Intelligence e Sicurezza così da evitare macchie sull’operato.
Lo scopo principale del SIS o MI6 è la difesa dal terrorismo. In sintesi, il SIS si occupa di:
- Antiterrorismo
- Raccolta di informazioni per sostenere la sicurezza informatica del Paese
- Misure di sicurezza per prevenire il terrorismo
- Misure per prevenire attacchi o altra attività criminali
A differenza dal Quartier generale della comunicazione del governo (GCHQ), l’MI6 lavora esclusivamente con informazioni straniere e, quindi, oltre i confini britannici. La legge britannica autorizza l’MI6 a eseguire operazioni solo fuori dai confini territoriali britannici.
Servizi segreti inglesi e l’inchiesta sulla tortura
Nel 2000, alcune azioni del SIS hanno suscitato molte polemiche, in particolare le tecniche di interrogatorio basate sulla tortura e il rapimento e il trasferimento stragiudiziale di personaggi di spicco, proprio per eludere le leggi sull’interrogatorio, la detenzione e la tortura.
In pratica per eludere le leggi sulla tortura, l’indiziato in questione viene trasferito in un paese dove la tortura è legale al fine di essere interrogato. L’MI6 avrebbe fatto tutto questo con il consenso degli altri paesi coinvolti. L’MI6 ha accettato le informazioni della CIA ottenute attraverso la tortura. Durante il programma della Guerra globale al Terrorismo, Craig Murray, ambasciatore britannico in Uzbekistan, ha sollevato molte polemiche sulla posizione del SIS e sullo scambio di informazioni con la CIA, dopo poco tempo l’ambasciatore fu sollevato dal suo incarico.
Nel febbraio 2015 l’autorevole voce di The Telegraph ha riportato che l’MI6 ha contattato i servizi segreti sudafricani per chiedere assistenza al fine di reclutare un bene nordcoreano utile per spiare e raccogliere informazioni sul programma nucleare della Corea del Nord. Non è noto se il misterioso uomo nordcoreano (che per un breve periodo si trovò ad attraversare il Sudafrica) accettò di collaborare con l’MI6.
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