La “Leonessa” che ha fatto innamorare Parigi ed emozionare tutti gli italiani, ha deciso di dire basta. A 38 anni è convinta che sia “arrivato il momento giusto” per smettere e lei, Francesca Schiavone, ha scelto New York e la cornice degli US Open, nella sala conferenze dell’Arthur Ashe Stadium, per chiudere una carriera straordinaria, per annunciare al mondo del tennis e dello sport una decisione che era nella sua testa “da dopo il Roland Garros, poi mi sono serviti alcuni mesi per focalizzarlo al meglio e capire che era la cosa giusta da fare. E’ un momento molto importante della mia vita, perché ho deciso di dire arrivederci al tennis e lo faccio ascoltando il mio cuore – ha detto nel corso della conferenza stampa di New York riportata dalla Federtennis -. Sì, perché quando sono arrivata qui invece la mia testa mi diceva: ‘Scendi in campo e lotta, perché puoi battere tante giocatrici’. Ma il cuore ha detto che sono in pace con me stessa e felice della mia carriera e della mia vita. Quando mi alzo al mattino, sono serena”, ha aggiunto la Schiavone, che ha vinto il Roland Garros nel 2010 (prima azzurra di sempre) e ha raggiunto la finale anche l’anno successivo.
In carriera vanta un best ranking stellare, numero 4, e ha vinto complessivamente 8 titoli Wta – l’ultimo a Bogotà lo scorso anno – e tre Fed Cup con la maglia azzurra. “Quando avevo 18 anni avevo due sogni, vincere il Roland Garros e diventare una top ten: li ho realizzati entrambi e quindi sono felice di questo e posso ritenermi fortunata. Dopo venti anni di carriera ho nuovi sogni, perché il cuore ha bisogno sempre di sogni ogni giorno: il nuovo sogno è venire qui come coach e vincere uno Slam – ha confidato l’azzurra – aiutando un ragazzo giovane a riuscirci, sarebbe qualcosa di fantastico. Il tennis mi ha insegnato a essere una persona umile e rispettosa, lo sport è vita. Devo ringraziare prima di tutto i miei genitori, Luigi e Giovanni, persone splendide per me, e a tutte le persone a cui non sono riuscita a dirlo prima perché la mia vita è corsa via veloce”. Smette di giocare, ma la sua vita rimarrà sempre legata al tennis e nel suo futuro ci sarà ancora e sempre il tennis. “Amo questo sport e sono pronta a trasmettere la mia esperienza e la mia passione. Da qualche mese – spiega – mi sto dedicando ai ragazzini a Miami, negli Hamptons, e mi piace, amo quello che faccio e da loro sto imparando tantissimo. E allora queste sono state le risposte che cercavo dentro di me”.
“Da tre-quattro mesi che ci sto pensando, dopo il Roland Garros ero indirizzata verso questa decisione – ha proseguito la milanese -. La sensazione gratificante che provo in quello che faccio adesso mi ha dato la conferma che è il momento giusto. Forse posso sembrare triste, ma invece dentro sono felice. E una volta uscita da qui andrò a bere un po’ di champagne…”. Ha scelto New York per annunciare la sua decisione ma senza “nessun motivo particolare. Non c’era bisogno di passerelle o cerimonie, quando qualche settimana fa ho maturato in modo compiuto in me l’intenzione di ritirarmi ho chiesto agli US Open questa opportunità, di annunciarlo durante il torneo, e quindi li ringrazio, insieme alla WTA. Del resto, qui ho alcuni bellissimi ricordi, amo in particolare il match vinto negli ottavi contro la Sugiyama”. Grandi trionfi da Francesca Schiavone, ma anche come “Leonessa” azzurra. “Il tennis è uno sport individuale, anche se c’è sempre un team dietro una giocatrice, 3-4 persone che si prendono cura di lei, ma poi però in campo vai tu, ti assumi le responsabilità e pure le decisioni e le scelte del caso. Fa eccezione invece la Fed Cup, che è fantastica proprio perché difendi i colori del tuo Paese: ho avuto la fortuna di vincerla in tre occasioni, oltre ad altri bei risultati, convivendo momenti speciali con le mie compagne di squadra e quindi anche legami di amicizia che restano nel tempo”.
Come tennista le piacerebbe essere ricordate per “Atteggiamento, disciplina, dedizione, oltre alla grandissima passione per il tennis, spero siano gli specchi di quello che ho fatto. Il resto, ovvero numeri, statistiche, risultati e anche qualche scontro personale, sono relativi. Mi auguro insomma di aver lasciato emozioni e un solco di felicità. Rimpianti? Uno ce l’ho, sì. Sarebbe stata una cosa meravigliosa vincere una medaglia alle Olimpiadi, non per me, ma per il mio Paese, e ci siamo andati vicino. Però un giorno ci riusciremo, ne sono certa e ne sarò davvero orgogliosa”.
(ITALPRESS).
SCHIAVONE SI RITIRA “HO REALIZZATO I MIEI SOGNI”
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