La prima vittoria in un Grande Giro di un talento come Maximilian Schachmann, il primo cedimento in salita della maglia rosa Simon Yates. Questo ed altro ha raccontato la 18esima tappa del 101esimo Giro d’Italia, la Abbiategrasso-Prato Nevoso di 196 chilometri con traguardo in quota dopo un’arrampicata di 15mila metri. Schachmann, ex maglia bianca e messo ko da una caduta nelle prime giornate del Giro, riesce ad infilarsi nella fuga giusta assieme a Ballerini e Cattaneo (Androni Sidermec), Pfingsten (Bora Hansgrohe), Plaza (Israel), Kuznetsov (Katusha Alpecin), Van Emden (Lotto NL Jumbo), Van Poppel (Trek Segafredo), Marcato (UAE), Fonzi e Turrin (Wilier Selle Italia) ed il suo compagno di squadra Morkov. Un lotto di corridori che fa il vuoto e che arriva a giocarsi la tappa. A 7 chilometri dall’inizio della salita verso Ponte Nevoso prova a far saltare il banco Van Poppel, inizia la bagarre e si avvantaggiano Mattia Cattaneo (Androni-Sidermec) e Schachmann (Quick-Step Floors). I due però collaborano solo parzialmente e allora lo spagnolo Ruben Plaza (Israel Academy), da dietro, li riprende. Per il successo è un discorso a tre ma il giovane tedesco ha più birra in corpo ed evita la volata, andando a far festa per distacco. Secondo Plaza, terzo Cattaneo. Ma dietro, proprio sulla salita decisiva, succede di tutto. Lopez se ne va con classe e potenza, Chris Froome fa la sua classica ‘frullata’, Tom Dumoulin risponde alla grande con incollato alla ruota Domenico Pozzovivo. Chi va in crisi, strano ma vero, è Simon Yates, fin qui assoluto dominatore: la maglia rosa arranca ma non affonda e alla fine perde soltanto 28″, dando però nuova speranza a Dumoulin, ora secondo nella generale a 28″. “Per la prima volta sono andato più forte di Yates”, registra l’olandese della Sunweb, campione uscente. “Ero soltanto stanco”, assicura con ottimismo il britannico della Mitchelton-Scott. Pozzovivo, al Giro come capitano della Bahrain-Merida per l’assenza di Vincenzo Nibali, conferma la sua terza piazza in classifica a 2’43”, tallonato però da un Froome che, dopo la caduta nella perlustrazione della crono di Gerusalemme, sta ritrovando il suo smalto di sempre. “Per la prima volta Yates non era al cento per cento e ora tutti penseranno ad attaccarlo”, spiega l’anglo-keniano del Team Sky, quarto a 3’22” dal suo connazionale. Insomma, per domani si prospetta una giornata ad alto tasso adrenalinico. La 19esima e terz’ultima frazione del 101esimo Giro d’Italia, la Venaria Reale-Bardonecchia di 184 chilometri, regala l’ultimo arrivo in salita. Il gruppo partira’ quasi immediatamente in salita scalando il Colle del Lys da Viu’ per discendere nella valle della Dora Riparia e portarsi a Susa per la scalata del Colle delle Finestre (Cima Coppi), che presenta pendenza praticamente costante al 9.2% dall’inizio alla fine (breve strappo a Meana di Susa con un massimo del 14%). Durante la prima parte della salita si incontreranno 29 tornanti in meno di 4 km, per un totale sino alla vetta di 45). La discesa e’ molto impegnativa, ristretta ed esposta nella prima parte fino a Pian dell’Alpe. Una volta rientrati nella ss.23, la salita riprende con pendenze accessibili fino all’arrivo. C’è spazio per attaccare e per le cosiddette ‘cotte’. Tutto è ancora aperto nei piani alti della classifica.
(ITALPRESS).
SCHACHMANN VINCE A PRATO NEVOSO, YATES RESISTE
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