ROMA (ITALPRESS) – Dall’emozione di Pechino 2008, la prima Olimpiade da presidente federale, al rapporto con Giovanni Malagò fino alle sfide che attendono la scherma italiana nel prossimo futuro. Dopo 16 anni alla guida della Federscherma, un compleanno che cadrà domani, Giorgio Scarso saluta il suo mondo con affetto e gratitudine. Il dirigente sportivo siciliano ha deciso di non ricandidarsi “perchè bisogna saper guardare al futuro senza arrivare al momento in cui, per età o per la legge, sei costretto a lasciare”. “Il momento più emozionante è stato l’esordio olimpico a Pechino, che peraltro è stato anche il momento più difficile per la vicenda legata a Baldini – ha raccontato Scarso in conferenza stampa – I risultati ci hanno premiato in modo soddisfacente, ma ricordo anche con grande dispiacere quando abbiamo presentato la squadra a Casa Italia: eravamo solo noi, con un paio di addetti alla ristorazione. Quando poi Baldini ha vinto il campionato del mondo nel 2009 ad Antalya abbiamo invece vissuto uno dei momenti più belli e significativi”.
Nel 2013 Scarso fu tra i grandi elettori del nuovo presidente del Coni Giovanni Malagò. “Con lui c’è un rapporto personale straordinario cementato da una grande amicizia. Votarlo al vertice del Coni fu una scelta pensata e ponderata, non frutto di compromessi”, ha spiegato il presidente della Fis ricordando anche l’esperienza alla vicepresidenza del Comitato olimpico nazionale come “una bella opportunità, anche se al termine dei primi quattro anni non mi sono ricandidato per dedicarmi alla federazione”. Domenica prossima l’assemblea elettiva della Federscherma sceglierà il successore tra l’attuale vicepresidente Paolo Azzi e l’olimpionico Michele Maffei. Da Scarso arriva un consiglio: “Senza la famiglia non ci sarebbe la possibilità di fare promozione sportiva – ha rimarcato il dirigente siciliano – Ecco perchè alla nuova federazione faccio un invito ad essere attenta alle famiglie. Bisogna poi investire nei giovani e potenziare al massimo le squadre assolute senza tralasciare gli aspetti sociali e promozionali: questa è la scommessa da vincere, perchè il mondo della scherma è cambiato e tanti Paesi hanno investito in modo importante”.
Per quanto riguarda l’esperienza personale nel mondo dello sport, Scarso pensa già al prossimo impegno. “L’Italia ha il dovere di esercitare un ruolo che gli viene riconosciuto da tutto il mondo. Io partirei dalla confederazione europea che, per un giro strano, è finita nell’orbita russa come anche la confederazione panamericana. Credo ci sia il dovere da parte del mondo occidentale di dare un contributo, per questo il consiglio federale valuterà la mia candidatura. Vorrei far passare il concetto che non si può decidere tutto a Mosca – ha concluso Scarso – Deve esserci la possibilità di un’alternanza, l’Italia ha il dovere di porre la questione”.
(ITALPRESS).
Scarso saluta la Fis “A Pechino l’emozione più grande”
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