“Un partitone memorabile, di quelli che ci ricorderemo per anni. Ho parlato con Pioli: gli ho fatto i complimenti, anche chi non ha giocato benissimo ha dato l’impressione di far parte di un team motivato che si diverte a giocare a calcio. Mi sembra che Pioli sia riuscito a creare una squadra vera”. Paolo Scaroni ha ancora negli occhi l’impresa di martedì quando il suo Milan, sotto di due gol contro la Juve, ha ribaltato tutto vincendo 4-2. Un’impresa che però potrebbe non bastare ad allontanare l’ombra di Rangnick. “Su queste scelte ho totale fiducia in Gazidis, che d’altra parte ha la totale fiducia dell’azionista, e che, come logico, ne porterà la responsabilità – si limita a commentare il presidente rossonero in un’intervista al ‘Corriere della Sera’ – Gazidis si confronta con me, ma non sulle cose tecniche, piuttosto su come gestire certe situazioni. Non credo Gazidis abbia già deciso alcuna rivoluzione. Detto questo, è doveroso che l’ad esplori nuovi orizzonti. Maldini resta? Ho eccellenti rapporti con lui. Se resta va chiesto a lui”. Fra i più decisi a riprendere dopo il lockdown (“i tifosi sognano ma se i nostri bilanci fanno acqua, non possiamo essere competitivi. La sosta ci è costata circa 30 milioni”), Scaroni insiste sulla necessità di “aumentare i ricavi”. E le strade sono sempre quelle. “Lo stadio è un ingrediente fondamentale, i diritti tv sono l’altro pilastro. Le sponsorizzazioni invece sono legate ai risultati sportivi, sono due montagne da scalare assieme”. A proposito di stadio, “credo siamo sulla strada giusta. Il Comune ci ha fatto una proposta che non ci piace molto perché ha ridotto le nostre richieste di costruzioni, ma che abbiamo accettato perché dovrebbe risolvere la parte politica della questione. Oggi sono ragionevolmente ottimista, mi sembra che il Comune abbia sposato il progetto di avere uno stadio nuovo e anche l’opposizione lo veda con favore”. Scaroni ritiene che sarà “pronto per il 2024. Ci sarà una fase in cui il nuovo stadio sarà completato e San Siro sarà ancora in piedi: deciderà il sindaco dove svolgere la cerimonia di Milano-Cortina, mi sembrerebbe strano non usare l’impianto nuovo. Poi partirà la rifunzionalizzazione di San Siro, che ci costerà 74 milioni e consentirà di salvare parti del vecchio stadio in un parco dello sport”. Avere uno stadio di proprietà rappresenterebbe una svolta. “Con i proventi ci compriamo una squadra intera. Non c’è contraddizione tra lo stadio e i risultati sportivi. È la strada di tutto il mondo”. E per quanto riguarda i diritti tv, “dobbiamo competere con gli altri sport e poi, all’interno del calcio, con gli altri campionati. Non è facile, servono professionisti. Dobbiamo far sì che la Lega figli una società commerciale responsabile dei diritti tv. Poi abbiamo due strade: fare tutto in casa, ma non abbiamo la gente e i contatti internazionali. Oppure ci scegliamo un socio che ci dia un’accelerata, ci porti competenze di governance, manageriali e internazionali”.
(ITALPRESS).
Scaroni “Allenatore? Su queste scelte fiducia in Gazidis”
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