Sanremo, Duran Duran “La musica ci rende felici”

Sanremo, 75° Festival della Canzone Italiana 2025 - Conferenza Stampa Duran Duran. Nella foto Andy Taylor John Taylor Simon Le Bon Nick Rhodes

SANREMO (ITALPRESS) – A 40 anni dalla loro prima partecipazione al Festival, i Duran Duran tornano a Sanremo, un’occasione per rivivere i ricordi di un’epoca che ha segnato la loro carriera. “La prima volta che siamo arrivati qui eravamo sì famosi, ma poi non così famosi”, hanno raccontato in conferenza stampa. “Era il momento in cui stavamo diventando davvero grandi e l’Italia ci ha accolto con un affetto incredibile. C’era uno stuolo di ragazzi che ci inseguivano ovunque, impazziti. Le ragazzine sui motorini ci seguivano per le strade, indipendentemente da dove andassimo o cosa facessimo”, hanno ricordato. Un episodio, in particolare, è rimasto impresso nella memoria di Simon Le Bon, il frontman del gruppo: «Una sera uscii dall’albergo per una passeggiata. Scivolai sulla massicciata del porto e caddi tra due rocce, rompendomi il piede. Pensai: “Se bevo abbastanza vodka, non sentirò dolore”. Ma non funzionò. Il giorno dopo il dolore era insopportabile. Andai in ospedale, mi misero un tutore e mi diedero un bastone. Così feci tutta la performance zoppicando”. Il Sanremo che ritrovano è diverso da quello della prima volta, in cui presentava “Pippo Bello” (Baudo, ndr). “E’ diverso, ma è sempre stato un festival che mantiene quell’atmosfera speciale. Noi continuiamo a fare musica perchè ci rende felici, e credo che il pubblico percepisca questa energia”, continuano i componenti della longeva band. “Il nostro segreto: tre cose ci hanno tenuti uniti per oltre 40 anni. Primo: amiamo la musica che facciamo e nessuno di noi, da solo, sarebbe lo stesso. Secondo: ridiamo tantissimo. Ogni volta che siamo sotto pressione, la buttiamo sul ridere. Terzo: dividiamo tutto equamente, soldi compresi”, rivelano. Un’unità che ha permesso ai Duran Duran di attraversare i cambiamenti dell’industria musicale.
“Negli anni ’80 la musica britannica dominava il mondo, oggi invece la cultura americana e l’hip-hop hanno cambiato tutto. La gente ha iniziato a ballare su ritmi diversi e a seguire nuovi stili”, spiegano senza demonizzare i cambiamenti. “Oggi le persone hanno accesso a tantissima musica in modi impensabili fino a qualche decennio fa. Internet ha dato la possibilità di scoprire artisti di ogni parte del mondo. Certo, si è perso il concetto di album come opera d’arte, ma la musica è più accessibile che mai”, sottolineano. Grande preoccupazione, invece, per il futuro della musica nell’era dell’intelligenza artificiale. “C’è già stata la prima canzone creata interamente da una macchina. Siamo entrati in un’epoca in cui si sentiranno brani in radio e in TV che non sono stati scritti da esseri umani, ma generati dall’IA. In alcuni paesi è già permesso alle aziende tecnologiche di sfruttare lo stile e i testi degli artisti senza riconoscere loro nulla. E’ inaccettabile e dobbiamo alzare la voce prima che sia troppo tardi”, afferma i 4 componenti presenti. E’ assente Andy Taylor: “Vorrebbe essere qui con noi, ma sta lottando come un leone contro un cancro alla prostata al quarto stadio. Noi siamo tutti con lui”. Guardando al futuro, i Duran Duran si preparano al tour italiano che li porterà a suonare a Roma, Milano e Bari. “Il Circo Massimo sarà incredibile. Abbiamo qualche sorpresa, ma rimarrà tale fino a quando non arriveremo qui”, hanno anticipato.
-foto Ipa Agency –
(ITALPRESS)

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