VENEZIA (ITALPRESS) – “Sicuramente non abbiamo risolto tutti i problemi e abbiamo ancora molta strada da fare però sono convinta che è stata tracciata una strada corretta e puntuale per dare delle risposte e per contrastare una delle patologie con maggiore crescita e un impatto molto forte. Un impatto che con l’interruzione delle relazioni mette tutti noi in difficoltà nell’affrontarlo. A noi, quindi, l’obbligo di cercare di costruire percorsi di autonomia, di quotidianità e di inclusione reale. Il piano va in questa direzione”. Queste le parole dell’assessore alla Sanità e alle Politiche sociali, intervenuto oggi all’evento regionale “Le linee di azione del Piano Triennale del Veneto (2021-23). Il change management del Disturbo Neurocognitivo”, che si è tenuto a Mestre. Alla giornata – che ha visto anche un sentito intervento di una rappresentante di una delle prime advocacy di pazienti, l’associazione Orsa Maggiore di Bassano del Grappa – hanno partecipato medici e infermieri dei Distretti Socio-Sanitari, medici di medicina generale, psicologi, infermieri, logopedisti, fisioterapisti, terapisti occupazionali, educatori e assistenti sociali, associazioni di pazienti e familiari. Il Piano regionale, varato dalla Giunta nei giorni scorsi, è dotato di un finanziamento di 961 mila 816 euro provenienti da finanziamenti statali, dei quali 641.210 euro saranno impegnati nell’anno 2022 e 320.605 euro nel 2023. “In campo – spiega l’assessore alla Sanità – è messa tutta l’esperienza maturata dal nostro sistema sociosanitario in un quadro complesso a cui negli ultimi anni sono già state date risposte importanti con la rete di sostegno alle persone con patologie croniche compresa nel Piano sociosanitario 2019-2023. Una programmazione rafforzata anche da altri provvedimenti, tra cui l’approvazione di PDTA regionale per le demenze il cui recepimento sul territorio regionale è costantemente monitorato da una cabina di regia, compresa nello specifico tavolo permanente”. “Il piano triennale – sottolinea ancora – propone degli interventi riabilitativi con modalità innovative, pensate per rispondere ai bisogni della persona in particolare nella fase iniziale del disturbo. L’obbiettivo è quello di privilegiare il contesto familiare sostenendolo e allargando l’offerta al maggior numero possibile di assistiti anche grazie a soluzioni sperimentali. Con questo scopo l’azienda ospedaliera Università di Padova metterà a disposizione un’apposita APP che, ideata e sperimentata dal Centro Regionale Invecchiamento Cerebrale, consentirà percorsi di teleriabilitazione. Quello che si sta portando avanti è un impegno a sostegno delle famiglie e dei pazienti”. “L’implementazione, valutazione e diffusione degli interventi di teleriabilitazione, con il supporto del software “INFORMA”, realizzato ad hoc per la stimolazione e riabilitazione cognitiva, è una caratteristica estremamente significativa di questo piano – sottolinea l’Assessore -. Il software è stato realizzato con la collaborazione di persone con disturbo neurocognitivo, e con il finanziamento della Fondazione Cariparo. Costituito da due interfacce in collegamento, assicura il supporto continuativo del terapista in modo da costruire, adattare, assegnare e monitorare le attività riabilitative sulla base delle necessità specifiche della persona”.
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– foto ufficio stampa Regione Veneto –