ROMA (ITALPRESS) – L’AISI – Associazione Imprese Sanitarie Indipendenti interviene con fermezza sulla delicata questione del nuovo tariffario nazionale per la specialistica ambulatoriale, approvato in modo unilaterale e giudicato insostenibile per le strutture sanitarie private accreditate e pure.
La petizione lanciata dall’UAP – Unione Ambulatori, Poliambulatori, Enti e Ospedalità Privata, che denuncia i danni gravissimi provocati da questa misura, sta rapidamente avvicinandosi alle 50.000 firme, dimostrando il forte appoggio da parte di cittadini e operatori preoccupati per il futuro della sanità italiana.
“La revisione al ribasso di queste tariffe è una decisione insensata e profondamente ingiusta. Metterà in ginocchio un settore che ogni giorno offre servizi di qualità a milioni di italiani”, ha dichiarato Karin Saccomanno, presidente di AISI.
Anche il direttore generale e tesoriere UAP, Giovanni Onesti, ha espresso il suo allarme: “Molte realtà sanitarie, sia accreditate che private pure, rischiano il collasso economico. Chiediamo al Governo di fermarsi e correggere immediatamente questa deriva, prima che sia troppo tardi”.
“Il nuovo tariffario, che doveva essere un aggiornamento equo dopo 26 anni di immobilismo, ha invece ridotto drasticamente i rimborsi fino al 60% per numerose prestazioni – si legge in una nota -. Questo scenario, secondo AISI, compromette la sopravvivenza delle strutture sanitarie, mettendo a rischio la qualità delle cure e l’accesso dei pazienti. In un primo momento, il TAR del Lazio aveva disposto una sospensiva delle nuove tariffe, accogliendo le istanze delle associazioni di categoria. Tuttavia, questa sospensiva è stata successivamente revocata, lasciando in vigore il tariffario contestato”.
Il prossimo 28 gennaio 2025, il TAR del Lazio si pronuncerà collegialmente sulla questione, decidendo se confermare o sospendere definitivamente l’attuale tariffario. Questa sentenza rappresenterà un punto di svolta per il settore sanitario privato accreditato e puro.
“Questa data sarà decisiva per capire se possiamo continuare a offrire servizi ai cittadini senza compromettere la sostenibilità delle nostre strutture”, ha spiegato Onesti.
L’AISI, insieme all’UAP e a numerose altre organizzazioni, continua a chiedere un ripensamento immediato e un dialogo costruttivo con tutte le parti coinvolte. “Non è accettabile penalizzare un settore così importante per il nostro sistema sanitario. Difendiamo a spada tratta la sanità privata accreditata e pura, perchè è una risorsa per il Paese, non un costo”, ha concluso Saccomanno.
L’AISI invita tutti i cittadini e gli operatori del settore a continuare a sostenere la petizione, affinchè questa battaglia sia vinta e il diritto alla salute sia tutelato per tutti.
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