Sanità: Hospitality, il progetto di Asset certificato come buona prassi 2022 dal ministero dell’interno

BARI (ITALPRESS) – Si chiama “Hospitality – Linee guida sull’accoglienza nelle strutture sanitarie” ed è stato certificato come buona prassi 2022, sezione Sanità, dal ministero dell’Interno – Ispettorato Generale di Amministrazione (IGA).
Il progetto, ideato e realizzato dall’agenzia regionale Asset in collaborazione col Dipartimento Promozione della salute e l’agenzia Aress, risponde infatti ai quattro requisiti necessari per il riconoscimento: è innovativo, replicabile, adatto a produrre benefici persistenti nel tempo e sostenibile finanziariamente. Ma soprattutto offre una visione innovativa e integrata dei servizi di accoglienza per pazienti e utenti.


In particolare, le linee guida, che sono applicabili tanti per il graduale adeguamento dei plessi preesistenti quanto per la realizzazione di nuove strutture sanitarie definiscono un sistema identitario, comune e riconoscibile per gli ospedali, i presidi territoriali di assistenza e la rete costituita da poliambulatori, consultori, centri vaccinali ecc. Avendole ideate Asset, queste linee guida declinano ovviamente soluzioni esecutive sostenibili e specifiche per la Puglia.
Sarà replicabile altrove, ma intanto il modello rappresenta un unicum in Italia e si basa su pilastri come il proprio sistema identitario visivo, declinato e integrato con segnaletica, allestimenti e arredi riconoscibili, specifiche indicazioni su governance e formazione. Le linee guida, in formato digitale, forniscono agli operatori dotati di nome utente e password oltre cento allegati tecnico-esecutivi a supporto dell’applicazione operativa nelle strutture su una serie di aspetti chiave.
Per quanto riguarda la sua attuazione, Hospitality è già gradualmente partita in una lunga serie di strutture sanitarie di tutte le province pugliesi. In particolare, per Pronto soccorso, hall e sale d’attesa, spazi esterni, il sito della Regione Puglia elenca il Policlinico di Bari, l’Ospedale Pediatrico di Bari, il SS. Annunziata di Taranto, il Policlinico Riuniti di Foggia, l’Ospedale Perrino di Brindisi, l’IRCCS de Bellis di Castellana, l’Ospedale di Barletta, tutti i Pronto soccorso con lavori di adeguamento già avviati o in via di cantierizzazione, gli spazi di collegamento al DEA del Vito Fazzi di Lecce, il nuovo Consultorio e Poliambulatorio (Cittadella della Salute) di Lecce e il Centro risvegli di Ceglie Messapica.

 

“L’adozione – si legge sul sito – è in corso in tutti i Presidi Territoriali di Assistenza (Pta) della regione, a cominciare dai sei Pta-pilota di Conversano, Massafra, San Marco in Lamis, Nardò, Fasano e Trani. Dei 18 CORo pugliesi il progetto è stato già adottato a San Severo; in adozione ad Acquaviva-Miulli, Irccs Oncologico-Bari, Taranto-Moscati, Vito Fazzi-Lecce, Tricase e San Giovanni Rotondo; iter in corso nei rimanenti CORo. Seguendo il progetto sono stati realizzati oltre 100 centri vaccinali in tutta la regione”.
Il progetto è inoltre già parte integrante delle progettazioni dei cinque nuovi ospedali previsti in Puglia: Monopoli-Fasano, Taranto, Andria, Sud Salento e Nord Barese. Le linee guida sono state infine aggiornate includendo, oltre l’immagine coordinata delle Asl pugliesi, anche gli Irccs Oncologico di Bari e il de Bellis di Castellana Grotte.
“La complessità del settore sanitario – commenta il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano – ci ha fatto immaginare, sperimentare e realizzare nuovi modelli e procedure. Le Linee guida Hospitality e la loro progressiva attuazione hanno colmato un vuoto, quello dell’accoglienza, mettendolo a sistema nei suoi vari aspetti, per rendere più umani, accoglienti e organizzati i luoghi di cura. Questo riconoscimento è un incoraggiamento importante per proseguire questo lavoro che mira a rendere la sanità pugliese più semplice, inclusiva e sostenibile”.
“Il tavolo di lavoro del progetto – spiega il direttore Asset Elio Sannicandro – ha riunito professionalità esperte (medici e manager sanitari, architetti, comunicatori, grafici), partendo dalla ricerca di materiali e di best practices in Italia e all’estero, passando per interviste e sopralluoghi negli ospedali. Per elaborare il tutto in linee guida che, condivise con le aziende ospedaliere, consentissero di partire dal paziente, dal cittadino; di mettersi nei suoi panni, da quando cerca una struttura sanitaria, a quando ci arriva, a quando la vive. Per poco o tanto che sia. Anche solo come accompagnatore. Per far evolvere le strutture sanitarie pugliesi da luoghi di cura a luoghi in cui prendersi cura, declinando soluzioni già esecutive, sostenibili sul piano economico e ambientale, e identitarie per la Puglia”.

– foto: ufficio stampa Asset

(ITALPRESS).

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