Salone Mobile, Ripartenza nel segno della speranza e del coraggio

Il Salone della ripartenza e della speranza nel futuro, affermazione di coraggio e tenacia che abbraccia la città di Milano e la riapre al mondo e ai buyer internazionali dopo la pandemia. Al via a Rho Fiera, fino al 12 giugno, la sessantesima edizione del Salone del Mobile. Oggi il taglio del nastro, alla presenza delle autorità: il sindaco di Milano Giuseppe Sala, il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, i ministri Giancarlo Giorgetti e Elena Bonetti, la presidente del Salone Maria Porro e i vertici di FieraMilano Enrico Pazzali e Luca Palermo. Di “appuntamento di punta per il Made in Italy” che restituisce speranza al Paese dopo le restrizioni della pandemia, ha parlato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel messaggio inviato agli organizzatori. Torna quindi in presenza la fiera del design e dell’arredo, in un collegamento ideale con l’edizione speciale del Supersalone dello scorso settembre. Salone internazionale, biennale Bagno, biennale EuroCucina, SaloneSatellite e Fuorisalone: le manifestazioni del 2022 radunano, complessivamente, 2.175 espositori di cui 600 giovani designer under 35. Con il “27% dei nostri espositori” che è “straniero” e l’attesa di “visitatori da Europa, Stati Uniti e Canada, ma anche da Arabia Saudita, India, Sud Est Asiatico e Estremo Oriente, – ha rivendicato Porro, ricordando la possibilità di seguire a distanza grazie a una nuova piattaforma online – crediamo in un Salone che abbatte i confini, si fa ponte culturale e acceleratore di processi virtuosi”. Il Salone del 2022, per Porro, “ci sfida e ci spinge a reiventarci”, fronte su cui “un intero settore sta già lavorando”, all’interno di uno scenario che, nonostante le incertezze del passato e del presente, “nel 2021 ha segnato per la filiera legno-arredo – esulta Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo – un anno al di sopra delle aspettative, con un fatturato alla produzione di oltre 49 miliardi di euro e un +14% sul 2019, un +7,3% di export e un +18,4% del mercato italiano”. E a proposito di crescita e quindi business, un’elevata attenzione al tema della sostenibilità è stata richiamata sia da Porro che Feltrin, il quale in particolare ha annunciato l’adesione del Salone all’Un Global Compact – la più importante iniziativa a livello mondiale per la sostenibilità aziendale che raccoglie oltre 15.000 aziende provenienti da più di 160 paesi del mondo – e la presentazione di un piano di azione il prossimo 27 giugno. Di “emblema di Milano nel mondo” che “come la nostra città, sa trovare vie inesplorate per raccontare se stessa e le novità di un settore strategico per il nostro territorio e il nostro Paese” ha parlato il sindaco Sala, soddisfatto dei risultati del turismo a Milano anche nel mese di maggio. Per Fontana, invece il Salone 2022 è segno di un ritorno alla “normalità”, come anche “catalizzatore unico di eccellenze del territorio, un veicolo straordinario cui converge tutto il saper fare lombardo, in cui si valorizza il sistema delle imprese e delle loro associazioni” e per questo “emblema di ingegno e tradizione, dai più piccoli artigiani della Brianza, agli atenei di fama mondiale”. “Qui – così Giorgetti ha salutato il Salone – c’è la parte migliore del paese che produce sviluppo economico. Qui c’è tutta la capacità, il saper fare, il gusto che si impone nel mondo e che è frutto del lavoro di tanti che ci credono. Qui – ha incalzato, incoraggiando le imprese a investire e lo Stato a sostenerle – si mette in vetrina tutto ciò che c’è di meglio dal punto di vista economico e industriale del paese”. Sulla stessa lunghezza d’onda l’amministratore delegato di Fiera Milano, che ospita il Salone, Luca Palermo, il quale ha parlato di “evento inimitabile e non delocalizzabile” che da Milano, città che l’ha generato, “scrive la storia del settore dell’arredo”. “Anche il Fuorisalone – ha aggiunto il presidente della Fondazione Fiera, Pazzali – con i suoi 800 e più eventi, saprà dare a Milano quella spinta necessaria per un definitivo ritorno alla normalità” pure “a fronte di una situazione geopolitica mondiale che sicuramente preoccupa tutti noi”. Milano, ne è convinto, “città dell’inclusione e dell’economia della conoscenza, da sempre ha avuto nel proprio Dna la capacità di accogliere, di includere e di valorizzare” e quindi “saprà cogliere la sfida di questi anni”. (ITALPRESS).

Photo credits Xa1

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