Salgono a 31 i Centri Assistenza Urgenza in Emilia Romagna

Palermo - Palermo nella foto l'assessore alle politiche per la Salute Regione Emilia Romagna Raffaele Donini (Palermo - 2021-10-14, Alberto Lo Bianco) p.s. la foto e' utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e' stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate

BOLOGNA (ITALPRESS) – Dopo poco più di tre mesi di attività, dal 1° novembre 2023 all’11 febbraio 2024, si registrano 52.043 accessi ai CAU, che superano i 63mila (esattamente 63.325) se si contano anche quelli di Ferrara, i primi a partire in via sperimentale come ambulatori a bassa complessità. Le cifre restituiscono un bilancio che si conferma positivo. Cresce infatti il numero dei Centri di assistenza e urgenza dell’Emilia-Romagna (31 all’inizio di febbraio) e contemporaneamente calano i tempi di attesa: nell’ultima settimana i cittadini hanno aspettato in media 40 minuti prima di essere visitati. Oltre la metà degli accessi è legata a problemi ortopedici o intestinali oppure a disturbi minori: è un segnale che i cittadini hanno compreso che questi centri sono stati pensati dalla Regione per dare risposta alle patologie meno complesse, mentre per i casi più gravi resta necessario recarsi nei Pronto soccorso.
Continua ad essere l’orario diurno quello a maggior affluenza: l’81% degli accessi avviene tra le 8 e le 20, nel 68% dei casi da parte di persone tra i 18 e i 64 anni. Rimane stabile e sempre molto alta – 83% – la percentuale delle persone che trovano assistenza e cura direttamente all’interno della struttura. Considerando l’età media dei medici che ci lavorano, il CAU si presenta come una struttura giovane: il 60% ha meno di 35 anni.
“A tre mesi e mezzo dall’avvio e con 31 CAU operativi sul territorio, un ringraziamento va alle Aziende sanitarie e ai professionisti coinvolti per il lavoro eccellente che stanno facendo, sia in termini di organizzazione che di presa in carico dei pazienti- commenta l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini-. Risultati raggiunti anche grazie ai cittadini, che evidentemente stanno comprendendo qual è la missione del CAU, cioè dare risposta alle patologie meno complesse, affinchè i Pronto soccorso prendano in carico i casi più gravi. Solo due pazienti su dieci vengono indirizzati dal CAU al Pronto soccorso, anche questo, come i tempi medi di attesa, è un dato incoraggiante”.

foto: Agenzia Fotogramma

(ITALPRESS).

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