MILANO (ITALPRESS) – Contrasto alle mafie, transizione energetica, management del patrimonio artistico e architettonico, sport e salute, cinema e moda: sono alcuni dei temi protagonisti della prima giornata del Festival del Management inaugurato questa mattina all’Università Bocconi di Milano e organizzato da Sima, la Società Italiana di Management. La prima delle due giorni del festival si è aperta con i saluti istituzionali dei sindaci di Milano, Palermo e Napoli, tutti e tre concordi sulla necessità di coniugare attività amministrativa e saper fare manageriale per affrontare la complessità del presente. “Di buona cultura manageriale c’è bisogno in Italia ovunque – spiega il milanese Giuseppe Sala – nelle imprese, nell’amministrazione pubblica e nel sociale. Ora, un pò con la difficoltà dei tempi e dei bilanci che dobbiamo gestire, e un pò con le sfide che ci pone la cittadinanza, per un Comune la capacità manageriale è assolutamente importante”. “Che ci piaccia o meno – prosegue – i tempi sono più complessi del passato e i cittadini sono molto esigenti. Per rispondere a tutte queste richieste dobbiamo essere capaci noi sindaci e amministratori, ma soprattutto dobbiamo avere una squadra capace, ben retribuita, con grande esperienza”. Assenso e rinforzo dall’omologo palermitano Roberto Lagalla: “La cultura manageriale reca con sè un principio fondamentale che è quello delle collaborazioni e delle sinergie, non solo tra le istituzioni ma anche con il terzo settore e il volontariato. Ai problemi complessi del presente si risponde così, secondo princìpi vincolanti di sussidiarietà verticale e orizzontale”. Per il collega di Palazzo San Giacomo Gaetano Manfredi, che sottolinea innanzitutto il “rapporto solido, di amicizia e collaborazione” con Milano, “quella del management pubblico, oggi credo sia una delle grandi sfide del Paese. Noi amministriamo città che hanno milioni di abitanti, città nelle quali bisogna gestire la quotidianità ma anche i grandi piani di sviluppo legati al Pnrr e alle sfide del momento. Per fare questo ci vuole competenza, organizzazione, scambio di buone pratiche ma anche innovazione, perchè quando si parla di management pubblico si ha a che fare con le persone, quindi l’aspetto delle valutazioni sociali diventa determinante nelle scelte di efficienza da mettere in campo”. Al centro dei lavori della mattina il contrasto alle mafie, con una tavola rotonda a cui hanno partecipato, tra gli altri, Pasquale Angelosanto, comandante dei Ros, Luciano Violante, magistrato e già presidente della Commissione parlamentare Antimafia e Maurizio Vallone, direttore della Direzione Investigativa Antimafia. Cosa c’entri il management con la mafia, Vallone lo spiega così: “Se noi dirigenti della pubblica amministrazione non siamo capaci di essere ottimi manager, non abbiamo la possibilità di organizzare i nostri uffici in maniera efficace ed efficiente, senza disperdere energie e soldi dello Stato e della comunità europea”. E se le mafie affinano i propri metodi ricorrendo a tecnologie d’avanguardia anche grazie alla sempre garantita disponibilità di professionisti esterni, allora, aggiunge Vallone, “i manager della Pa devono avere anche competenze di carattere scientifico, per amministrare meglio e rendere un migliore servizio a cittadini”. Geopolitica per la produzione e la supply chain, zone economiche speciali e management territoriale sono al centro della seconda e ultima giornata, sabato 4 febbraio. (ITALPRESS).
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