Rutigliano (Snam) “Tagliare emissioni metano e CO2 entro il 2040”

ROMA (ITALPRESS) – “Il nostro obiettivo è riuscire a tagliare tutte le nostre emissioni di metano e CO2 per il 2040. Lo faremo cercando di accelerare tutte le nostre trasformazioni. Ci siamo posti anche un obiettivo intermedio: dimezzarle al 2030”. Lo ha detto Patrizia Rutigliano, executive vice president Institutional Affairs, ESG, Communication e Marketing di Snam, intervistata da Claudio Brachino per la rubrica “Primo Piano” dell’Agenzia di Stampa Italpress.
“Stiamo lavorando con tutti i nostri fornitori – ha continuato – perché l’impegno non è soltanto dell’azienda ma di tutta la catena del valore. È un lavoro molto ampio che riguarda una comunità molto allargata che lavora anche con noi”. Rutigliano ha spiegato che l’azienda comprende “3.500 dipendenti ma circa 20 mila persone di indotto su tutto il territorio italiano”. Poi “abbiamo tante partecipate, in Europa e fuori dall’Europa. Ci sono anche culture differenti – ha continuato – e il fatto che tutti siano impegnati significa che ci siamo posti degli obiettivi: ci siamo imposti di fare delle scelte, se possibile anche prima di quanto previsto dalle norme. Gli accordi di Parigi parlano del 2050, noi ci siamo impegnati a tagliare le emissioni entro il 2040”. La vicepresidente esecutiva di Snam si occupa anche dell’aspetto sociale e in questo contesto c’è pure il tema dei giovani. “Tutto il mondo costruito intorno ai giovani – ha sottolineato – va supportato in questa fase. Tutte le persone hanno bisogno di essere attenzionate, non solo ed esclusivamente per la necessità di supporto medicale: hanno bisogno di supporto psicologico”.
Per Rutigliano nell’attività di un’azienda “è importante motivare tutti”. “Pensare al raggiungimento di determinati obiettivi – ha proseguito – funziona se tutti quanti sono in qualche modo ingaggiati. All’inizio dell’anno abbiamo inserito nel nostro statuto qual è il nostro scopo: dobbiamo occuparci di lavorare per una energia migliore che serva per le generazioni future. Questo porta a ingaggiare tutte le persone coinvolte su questi obiettivi”.
Con la pandemia c’è stata “un’accelerazione” anche “sulla sensibilità che le persone hanno su alcuni temi. Quello del verde, del green in senso lato, dell’ambiente – ha continuato – è di tutti. Noi lavoriamo da 80 anni occupandoci di infrastrutture per portare il gas a famiglie e imprese, però dobbiamo renderlo sempre più pulito, meno fossile, occuparci di transizione energetica. Significa che, fino a quando potremo, ridurremo fino a zero tutte le emissioni che derivano da alcune attività”.
Di fronte alla sfida del Recovery, secondo Rutigliano, “il grande lavoro fatto dai ministeri in questo periodo è stato individuare progettualità che fossero in qualche modo sposabili dalle aziende. Molte di queste – ha evidenziato – incontrano i progetti che tutte le aziende stanno attivando. Tutte le nostre strategie aziendali sono basate sulla logica del verde: è fondamentale per le nuove generazioni”.
Oggi è cambiato anche il concetto di sostenibilità che ormai “non significa soltanto evitare il peggio”. “Un tempo – ha ricordato – erano solo politiche difensive, adesso si basa su come possiamo costruire le nostre strategie per fare il meglio. È un cambio di paradigma”.
Rutigliano si è soffermata anche sull’attività della Fondazione di Snam che “nasce nel 2017”. “Abbiamo monitorato – ha spiegato – qual è il livello di povertà energetica, ovvero quante persone non riescono a pagare le bollette. È un dato importante perché per migliorarlo alcune azioni possono essere intraprese proprio adesso. Ci sono soluzioni che possono essere adottate, molte delle quali sono messe in pista anche con il Next Generation Eu e miglioreranno la qualità delle nostre abitazioni. Ci occupiamo – ha continuato – anche di povertà educativa e di empowerment, soprattutto per quanto riguarda il mondo femminile nella fascia più giovane: aiutiamo ragazze a capire cosa fare. Per l’80%, le nostre occupazioni nei prossimi anni saranno scientifiche e purtroppo soltanto il 5% delle ragazze si iscrive a materie scientifiche all’università”. La parità di genere è importante anche nella governance. “Molte cose – ha affermato – sono migliorate grazie alla legge Golfo-Mosca che ha imposto le quote nei consigli di amministrazione. Il grande vantaggio è che, partendo dall’alto, la cultura delle aziende è cambiata”.
(ITALPRESS).

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