TRIESTE (ITALPRESS) – “Il Friuli Venezia Giulia continua a garantire investimenti rilevanti e a mettere in campo numerose azioni trasversali per supportare i giovani. Una comunità su cui puntiamo con convinzione nella consapevolezza che il nostro territorio è all’avanguardia in tema di opportunità. Istituti scolastici, università, enti di ricerca, tessuto industriale e istituzioni hanno saputo costruire un sistema in grado di offrire straordinarie occasioni di crescita agli under 35”. Lo ha affermato a Trieste l’assessore al Lavoro, formazione, istruzione, ricerca, università e famiglia Alessia Rosolen in apertura di “Oltre i soliti clichè. Una Regione per i giovani”, un evento organizzato dalla Regione nell’ambito della campagna di comunicazione mirata a far conoscere le opportunità per studiare, formarsi, vivere e lavorare nel nostro territorio. Un’iniziativa pensata anche per promuovere il portale GiovaniFVG, realizzata con il contributo del Dipartimento nazionale politiche giovanili e del Servizio civile universale.
“Cerchiamo di dare risposte istituzionali e sempre più mirate ai giovani che, purtroppo, sono sempre meno. Negli ultimi venti anni – ha ricordato Rosolen – il Friuli Venezia Giulia ha perso infatti ben 70mila under 35. Ragazzi e ragazze che però nel nostro territorio dimostrano di essere molto diversi dagli stereotipi veicolati quotidianamente dai media”. Nel corso del suo intervento l’esponente della Giunta Fedriga ha sottolineato che molti luoghi comuni legati alla partecipazione dei giovani alla vita economica, sociale e politica vanno sfatati e letti attraverso un quadro di analisi complessivo che deve tener conto del forte calo che si continua a registrare in questa fascia della popolazione. “Non dobbiamo essere miopi nella lettura dei dati che riguardano il Friuli Venezia Giulia – ha ricordato Rosolen -. Nonostante, infatti, la loro scarsa presenza rispetto ad altre fasce di età dobbiamo considerare che la quota di giovani tra i 18 e i 24 anni che vivono in famiglia è pari al 57%, un dato di certo elevato, ma sempre il più basso se confrontato con le altre regioni italiane”.
“Inoltre – ha aggiunto – l’88.4% dei ragazzi fra i 20 e i 24 anni ha conseguito almeno il diploma di scuola secondaria superiore.
Una percentuale superiore al resto del territorio nazionale (85.1%) e persino del Nord-Est (87.3%) nel suo complesso. La popolazione poi tra i 30 e i 34 anni che ha conseguito la laurea è pari al 29.2%, anche qui un dato superiore a quello italiano (27.4%)”. “Possiamo inoltre vantare – ha rimarcato Rosolen – numeri molto bassi sia di neet, i ragazzi che non studiano e che non lavorano, che di abbandoni scolastici”. Durante l’evento è stato anche precisato che il tasso di attività, che misura la partecipazione dei giovani al mercato del lavoro, nel 2022 in Friuli Venezia Giulia è stato dell’83.5% (+3.6% rispetto al 2019). Una percentuale nettamente superiore a quella nazionale del 72.4%.
“I dati – ha spiegato – ci confermano che fra i giovani della nostra regione i livelli di occupazione sono molto elevati. In Friuli Venezia Giulia è stato dimezzato il tasso di disoccupazione e anche l’interesse a periodi brevi di lavoro dimostra la loro forte partecipazione”. E’ stato messo infatti in evidenza che l’occupazione a termine dei giovani, secondo l’Istat, è pari al 32%, mentre complessivamente è del 15.8%. Considerando le assunzioni nel 2023, il 23% riguarda la fascia tra i 15-24 anni e il 26% quella fra i 25 e i 34 anni.
Nel complesso quindi quasi il 50% del totale. Le assunzioni con contratto a tempo indeterminato sono del 7.6% nella fascia 15-34 anni, 12.7% in quella 53-54 anni e 9.6% nel totale. I settori in cui sono impiegati maggiormente i giovani sono l’alberghiero e la ristorazione (60%) e il manifatturiero (53.6%).
“Nonostante queste evidenze molto confortanti in termini di volumi di occupazione e di assunzioni, purtroppo rimangono le problematiche legate alla qualità del lavoro tra i giovani in termini di stabilità e alla precarietà in ingresso. Per migliorare questa situazione – ha concluso Rosolen – è necessaria un’azione di comunità. Tutti devono fare la loro parte per sostenere le nostre ragazze e i nostri ragazzi nel loro percorso formativo e per consentire loro di costruirsi una vita autonoma”.
foto: ufficio stampa regione Friuli Venezia Giulia
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