ROMA IMPORTA “AMMAZZA-CODE” UFFIZI

Una collaborazione fra Mibac, Roma Capitale e Uffizi per ridurre le code dei visitatori nei punti d’interesse della Capitale. Presso la Sala Spadolini del Ministero per i beni e le attività culturali, è stato annunciato l’avvio di una collaborazione tra il Ministero dei Beni Culturali e il Campidoglio, basato sul sistema sviluppato dall’Università dell’Aquila e sperimentato alla Galleria degli Uffizi di Firenze. Il tavolo tecnico è in agenda già per la prossima settimana. «Si potrebbe partire dal Colosseo e dai Musei Capitolini, due realtà ad alto afflusso anche se appartenenti a due enti diversi», come spiegato da Gianluca Vacca, sottosegretario al Ministero dei Beni Culturali. Il progetto – che ogni giorno elimina 323.656 ipotetici minuti di attesa di tutti i visitatori, pari a 224 giorni – si basa su un algoritmo messo a punto dal professor Henry Muccini, che permette di ridurre i tempi di attesa, migliorando la qualità della visita. Nell’ultima settimana, come spiegato anche da Eike Schmidt, direttore degli Uffizi, il polo fiorentino ha registrato 40.314 visitatori con una attesa media di 7 minuti.

Secondo il Mibac, la firma del protocollo con il Comune di Roma è in dirittura d’arrivo. Dopodiché ci sarà spazio per un tavolo tecnico per individuare la fattibilità in alcuni siti. «Abbiamo informato Alfonsina Russo (direttrice Parco Colosseo, ndr) che si è dimostrata interessata al progetto», ha informato Vacca.
Roma Capitale guarda con interesse a queste prestazioni, come confermato dal vice-sindaco Luca Bergamo: «Ho fiducia che questo sistema abbia grandi effetti sul godimento del patrimonio di Roma. Il progetto è di grandissima rilevanza, poiché la fruizione non sempre si sposa con il godimento del patrimonio culturale. Il progetto non è solo tecnico, ma ha anche una forte componente valoriale», ha detto Bergamo, senza però fornire tempistiche definite per l’adozione del sistema per eliminare le code a Roma. «Tempi brevi, ma non brevissimi», ha detto il vice-sindaco, che non si è esposto su quali siti della Capitale saranno sottoposti alla sperimentazione fin da subito. Il sistema è basato su diverse variabili, anche se, secondo gli Uffizi, «la responsabilizzazione dei visitatori è più efficace di qualsiasi incentivo economico».

Finora è stato testato in dodici giornate, di cui sei nell’ultima settimana. Agli appassionati di arte viene assegnato uno slot di circa 15’ per l’ingresso al Museo. I tempi medi di attesa si sono contratti da 64 minuti a 18 minuti. Il tempo massimo è invece sceso da 147 minuti a 30.
Il sottosegretario Gianluca Vacca ha posto l’accento anche sul tema «dell’innovazione digitale nei beni culturali», ipotizzando che il sistema «possa diventare un esempio per altre sedi di applicazione». «Finora è mancata una cabina di regia», ha aggiunto Vacca nel corso del suo intervento. Il progetto di ricerca dell’algoritmo è durato circa 3 anni e «a breve», verosimilmente entro il 2019, sarà applicato permanentemente agli Uffizi, come confermato dal direttore. «La riproducibilità su Roma, secondo me, è totale», ha detto Muccini, pur tenendo conto  delle differenze territoriali e i diversi dati di accesso alle strutture romane.

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