ROMA DA FILM, JUVE REDENTA, GIROUD COME GRAZIANI

La Roma non è un club, è un film. Protagonista la squadra – come e più di quando c’era Totti – con Dybala e Lukaku primattori, affiancati da Josè Mourinho e – ospite speciale, nonchè regista – Dan Friedkin, di solito presidente giallorosso e produttore cinematografico, per l’occasione in scena non con un medaglione alla Hitchcock ma in presenza continua, fisica e subliminale.
La storia la sapete: Mourinho il Magnifico – risorsa commerciale assoluta, minimo 57.000 spettatori a partita, isole comprese – ha rischiato il licenziamento dopo il 4-1 subito a Genova dai rossoblù, rientrato non tanto dopo il 2-0 al Frosinone ma per uno scoop giornalistico che gli ha salvato la pelle e al quale ha poi risposto con un 4-0 in Europa League al Servette e un altrettanto sonoro 4-1 al Cagliari, quando sarebbe entrata in scena la Profezia del Licenziamento in caso di sconfitta, ritirata prudentemente e cinematograficamente da Dan Friedkin. Oggi la Roma è felice, i tifosi sono entusiasti, Mourinho ironizza (“L’anno prossimo sarò arabo”), Lukaku è alle stelle e l’unico in lacrime è la tenera Joya – Dybala – per un brutto incidente. Giusto: sudore e lacrime senza sangue, un buon passo avanti per la Roma e Mou (timori per Ranieri?) ma dietro la macchina da presa c’è lui, Dan Friedkin. Per chi non lo sapesse, breve riassunto delle sue avventure miliardarie e artistiche segnatamente nella migliore produzione di film dell’ultimo decennio: a partire dal significativo “Tutti i soldi del mondo” di Ridley Scott, a seguire “Il corriere – The Mule” di Clint Eastwood, e “Killers of the Flower Moon” di Martin Scorsese, “Destroyer” con Nicole Kidman, “Ben is Back” con Julia Roberts, “The Mauritanian” con Jodie Foster, eccetera eccetera.
E’ stato, questo, un turno spettacolare anche grazie alla Juve redenta e all’Allegri salvo, mentre John Elkann taglia teste nelle aziende e appronta felicemente i ritardati festeggiamenti del centenario Juve/Agnelli come per dire “non vendo”. Spettacolosamente bella, infine, la vittoria del Milan a Genova salvato dal bomber Giroud in veste di portiere dopo l’espulsione di Maignan, come Ciccio Graziani il 3 novembre del 1976 nel Torino, a Moenchengladbach contro il Borussia dopo l’espulsione del Giaguaro Castellini. E ditemi che il calcio non è Supercinema felliniano.
P.S. Dedico il bel pareggio del Bologna a San Siro con la Beneamata al grande giornalista Luca Goldoni che ci ha appena lasciato. Era un amico e un grande tifoso rossoblù, autore di un pezzo ‘storicò – “L’urlo della città” – dedicato alla vittoria del Bologna sull’Inter nello spareggio-scudetto del 1964 all’Olimpico di Roma.
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