La Roma fa e disfa ma tiene il passo del Milan. In rimonta la squadra di Di Francesco passa al Benito Stirpe per 3-2 all’ultimo respiro sul Frosinone grazie a una rete di Dzeko e resta a -1 dal quarto posto occupato dai rossoneri. Non basta ai ciociari una prestazione di grande volontà per conquistare la prima vittoria interna del campionato e schiodarsi dal penultimo posto con soli 16 punti. L’approccio dei giallorossi al match non è infatti dei migliori e al 5’ a sorpresa è Ciano – in dubbio per una botta rimediata nel riscaldamento – a portare in vantaggio i padroni di casa. Clamoroso il malinteso tra Nzonzi e De Rossi, il numero 28 del Frosinone raccoglie e calcia dal limite: Olsen respinge maldestramente, il pallone si impenna e si insacca alle sue spalle per l’1-0. La Roma balla pericolosamente e, dopo aver rischiato di subire il raddoppio sempre da Ciano al 10’ (poco lucido sulla spizzata in area piccola), si rende pericolosa solamente al 14’: Perotti, lanciato dal primo minuto da Di Francesco in un 4-2-3-1 ridisegnato per concedere riposo a Zaniolo, pennella per El Shaarawy ma Sportiello vola e devia in corner. La resistenza della squadra di Baroni, tuttavia, si sgretola in meno di due di minuti con Dzeko assoluto protagonista. Il bosniaco prima firma al 30’ il pareggio all’1-1 sulla dormita di Goldaniga in area, poi al 31’ dà il là all’azione che porta i suoi al vantaggio: imbucata per El Shaarawy, Sportiello fa quel che può sul diagonale ma Pellegrini insacca in scivolata a porta vuota regalando alla Roma un intervallo più sereno rispetto alle premesse iniziali. Nella ripresa gli ospiti possono quindi permettersi di gestire i ritmi seppur commettendo qualche errore di troppo dal punto di vista tecnico, anche a causa delle difficili condizioni climatiche con un fastidioso vento. Per questo motivo a metà del secondo tempo Di Francesco cala gli assi inserendo Zaniolo al posto del rientrante Perotti e Cristante per uno Nzonzi insufficiente. Baroni risponde sostituendo Ciofani con Pinamonti che, appena entrato, al 68’ sfiora il 2-2: il Frosinone parte in contropiede, Zampano crossa ma Santon riesce a sbrogliare in qualche modo ritrovandosi il pallone tra i piedi. Al 70’ Cristante è pericoloso accarezza il palo in mischia su corner ma al 74’ la Roma perde Manolas: il centrale giallorosso, dopo un ripiegamento difensivo su Molinaro, resta a terra dolorante e abbandona il campo in barella, lasciando più di un punto interrogativo per il derby della prossima settimana. Al suo posto Fazio ma la difesa giallorossa sbanda in maniera paurosa: all’80’ inspiegabile contropiede concesso al Frosinone, Ciano porta a spasso De Rossi, Kolarov e Marcano servendo Pinamonti che, tutto solo davanti a Olsen, non può proprio sbagliare. Il portiere svedese salva con un miracolo su Trotta all’85’ evitando ai suoi la figuraccia ma al 95’ arriva la beffa per i ciociari: De Rossi lancia in profondità El Shaarawy, l’ex Milan mette in mezzo un pallone solo da spingere dentro per Dzeko che tiene a galla la Roma per la rincorsa Champions e gela lo Stirpe.
Va al Torino lo scontro dal sapore d’Europa contro l’Atalanta. Allo Stadio Olimpico Grande Torino, nella centesima sfida di campionato tra le due squadre, gli uomini di Mazzarri si impongono per 2-0 e agganciano gli orobici, alla seconda sconfitta consecutiva dopo lo stop interno contro il Milan, al sesto posto a quota 38 punti (così come la Lazio, ma con una partita da recuperare). I granata, in campo col 3-5-2 con Belotti affiancato da Iago Falque, sfiorano dopo pochi secondi la rete del vantaggio proprio con lo spagnolo con un colpo di testa che non centra lo specchio della porta. I ritmi sono alti sin dai primi minuti ma al 18’ Gasperini – a specchio rispetto al Toro – è costretto a operare la prima sostituzione: Gosens chiede il cambio dopo una galoppata conclusa con un esterno sinistro alto sulla porta di Sirigu e la Dea, già orfana dello squalificato De Roon e dell’acciaccato Gomez, deve affidarsi al classe 2000 Kulusevski sulla fascia sinistra. Al 23’ gli ospiti vanno a pochi centimetri dal vantaggio: Mancini scalda i guantoni di un attento Sirigu, sulla ribattuta mette in mezzo un gran pallone sul quale Castagne arriva di testa e mette a lato di un soffio. A sbloccare la partita è dunque un episodio: al 42’ flipper in area nerazzurra dopo un corner dei padroni di casa, Iago colpisce Pasalic e Berisha si salva in qualche modo, Hateboer libera in scivolata sui piedi di Izzo che non sbaglia il tap-in a porta vuota per l’1-0. Neppure l’intervallo consente all’Atalanta di riordinare le idee, colpita a freddo dopo trenta secondi dal rientro in campo dal raddoppio granata: Meité crossa nel cuore dell’area, Belotti fa sfilare per Iago Falque che con un preciso mancino infila all’angolino e segna la sesta rete in carriera contro la squadra di Gasperini, sua vittima preferita. I nerazzurri accusano il colpo e perdono d’intensità sbagliando tanto anche dal punto di vista tecnico: il Toro verticalizza con troppa facilità e al 64’ è ancora Iago Falque a mettere in crisi la retroguardia avversaria ma Berisha non si fa sorprendere sul primo palo, così come al 76’ sul tentativo dal limite. Il mister orobico si gioca la carta Barrow al posto di un anonimo Kulusevski, il ‘gabbiano’ ci prova all’84’ ma Ansaldi si immola e salva Sirigu, protagonista poi sull’iniziativa di Zapata all’88’. Il muro del Torino resiste e porta a casa il suo quinto clean sheet consecutivo, un evento che non accadeva nella storia del club granata dal maggio del 1985. Nel finale c’è anche spazio per l’esordio del baby bomber Millico, che raccoglie i primi applausi del suo pubblico in Serie A.
(ITALPRESS).
ROMA 3-2 A FROSINONE, TORINO 2-0 SULL’ATALANTA
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