ROBOT PER INTERVENTI AL CUORE ALL’HUMANITAS GAVAZZENI

Gli interventi in sala operatoria realizzati con l’ausilio di un robot erano poco più che una curiosità una quindicina di anni fa. Oggi sono routine. Anche nel settore della cardiochirurgia. E’ quanto succede all’Humanitas Gavazzeni di Bergamo, dove il sistema robotico da Vinci aiuta quotidianamente i medici ad affrontare interventi di routine e quelli più complicati. La conoscenza medica unita alla precisione robotica.
Sono stati dieci finora gli interventi di cardiochirurgia robotica all’Humanitas Gavazzeni dallo scorso mese di maggio. L’obiettivo è di arrivare a una trentina all’anno.
Il robot Da Vinci è una macchina super tecnologica che permette di intervenire a livello del cuore in modo preciso ed efficace oltre che “soft”, dal momento che l’estrema accuratezza della mano robotica consente di ridurre al minimo il trauma dei tessuti e quindi il sanguinamento. Questo si traduce anche in una riduzione evidente dei tempi di recupero dei pazienti, che non richiede riabilitazione, e in un impatto estetico molto ridotto, dal momento che gli interventi vengono eseguiti in cardiochirurgia mininvasiva.
Protagonista di questa nuova fase della cardiochirurgia di Humanitas Gavazzeni è l’équipe del dottor Alfonso Agnino, cardiochirurgo specializzato da oltre 10 anni nell’uso di tecniche mininvasive video-assistite: “La cardiochirurgia robotica – spiega il responsabile dell’Unità Funzionale di Cardiochirurgia robotica e mininvasiva di Humanitas Gavazzeni Bergamo – è un opzione ancora poco diffusa in Italia, ma è una realtà già consolidata in Stati Uniti, Cina, Francia, Germania ed Europa del Nord. È manifestazione della medicina del futuro, in cui la macchina potenzia le capacità dell’équipe per realizzare quello che fino a ieri sembrava impossibile, come riparare una valvola di pochi millimetri, eseguendo incisioni non più grandi di quelle con cui i dermatologi rimuovono i nei”.
Humanitas Gavazzeni Bergamo è al momento l’unico ospedale italiano – in tutta Europa i centri abilitati sono solo 20 – in grado di offrire un programma di cardio-robotica affiancato alla cardiochirurgia tradizionale, alla cardiochirurgia mininvasiva e alla cardiologia interventistica.
(ITALPRESS)

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