UDINE (ITALPRESS) – “Lo scopo del corso di perfezionamento organizzato dall’Università degli studi di Udine e da Ente Friuli nel Mondo, col sostegno della Regione, è quello di mantenere i contatti con i discendenti di chi è dovuto emigrare dal Friuli Venezia Giulia per vari motivi, primo tra tutti quello di carattere economico: persone che poi si sono costruite una vita e una famiglia in un altro Paese, spesso dall’altra parte del mondo. Mantenere quei contatti significa anche creare nuove opportunità per il presente: il progetto, difatti, consente da una parte ai giovani oriundi di riscoprire le terre d’origine dei loro avi, e dall’altra favorisce importanti occasioni di lavoro che magari, un giorno, potranno permettere a questi ragazzi di lavorare per il Friuli Venezia Giulia o in Friuli Venezia Giulia”. Lo ha sottolineato questa mattina l’assessore regionale alle Autonomie locali Pierpaolo Roberti, intervenuto a Udine, a Palazzo Florio, negli spazi dell’Università di Udine, alla presentazione della 15° edizione del corso di perfezionamento “Valori identitari e imprenditorialità” che vede protagonisti 12 giovani cittadini argentini e brasiliani di origine friulana.
Hanno preso parte all’illustrazione del progetto, tra gli altri, anche il presidente dell’Accademia della Crusca, Paolo D’Achille (in videoconferenza), la direttrice del corso di perfezionamento (organizzato dal Dipartimento di studi umanistici e del patrimonio culturale), la glottologa Raffaella Bombi, il presidente dell’Ente Friuli nel Mondo Loris Basso, il rettore dell’Università di Udine Roberto Pinton e i giovani corsisti.
“Anche questa nuova edizione del percorso di studi, per i giovani partecipanti rappresenterà un importante momento di crescita e conoscenza, di scoperta della terra d’origine dei loro antenati: potranno riconoscersi e rafforzare la loro identità, facendo proprie le radici familiari, nella lingua, negli usi e costumi, nelle dinamiche sociali, nell’economia e nel rapporto con il resto del mondo – ha fatto notare Roberti -. Potranno vivere e fare esperienze formative che segneranno certamente il loro percorso, e lo faranno in una regione che oggi è profondamente cambiata rispetto ai tempi dell’emigrazione dei loro nonni e bisnonni, costretti allora ad andarsene in cerca di condizioni migliori”.
foto: ufficio stampa regione Friuli Venezia Giulia
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