RISCATTO TRENTIN, VOLATA VINCENTE E ORO EUROPEO

Una stagione difficile, quella di Matteo Trentin, atteso come uomo di punta della Mitchelton Scott per le classiche del Nord ed invece costretto ad un lungo stop a causa di una caduta nella Parigi Roubaix. Una stagione, però, che vira decisamente verso il bello grazie al Campionato Europeo strada Uomini Elite, ultimo atto di questi Europei che hanno regalato tante soddisfazioni al ciclismo azzurro. Con una volata delle sue il 29enne trentino cancella con un colpo di spugna mesi di incertezza e regala il primo titolo a Davide Cassani come Commissario Tecnico dei professionisti. C’era andato vicino, il ct, molte volte, l’ultima delle quali proprio a Bergen e sempre grazie a Trentin (quarto), oltre all’argento di Elia Viviani all’Europeo dello scorso anno. Mai come questa volta la Nazionale del tecnico romagnolo ha meritato il successo. Ha corso sapientemente, senza farsi prendere dalla frenesia e controllando tutte le fasi di gara, a cominciare dai 160 chilometri iniziali sotto una pioggia che ha reso il campionato europeo più simile ad una classica del nord. Proprio questo clima ha regalato le prime sensazioni positive ai nostri, con gli azzurri sempre nelle posizioni di testa, pronti ad entrare nelle fughe, anche le più lontane. Un capitolo a parte lo merita Davide Cimolai. E’ stato l’uomo che ha messo la testa fuori nella prima fuga seria, quella a 60 chilometri dal traguardo. E si è poi ripetuto nell’azione decisiva venti chilometri dopo. In quel momento se ne vanno in dieci, i primi dell’ordine di arrivo. Ci sono, tra gli altri, due italiani (Cimolai e Trentin), due belgi e due olandesi. Il gruppo, ormai ridotto per la pioggia e le cadute, lascia fare. “Quando ho visto Van der Poel e Van Aert – dirà Trentin subito dopo l’arrivo – ho detto a Davide Cimolai: ma questa è una gara di ciclocross, noi che cosa ci stiamo a fare qui…”. Una battuta, forse, ma anche una constatazione che rende bene l’idea della difficoltà ambientale nella quale i dieci si sono mossi per circa 40 chilometri. Ed infatti la selezione che si aspettava, arriva grazie ad una caduta, a una decina di chilometri dal traguardo. L’olandese Lammertink prende male una curva in discesa e scivola sulle transenne, portando con se lo svizzero Albasini, forse il più temibile in volata, il francese Perichon, il tedesco Denz e il belga Meurisse. Cimolai resta in piedi con un gioco di prestigio e si riporta subito sui superstiti. Cassani ordina il forcing, che permette ai battistrada di rendere difficoltoso il rientro degli altri. Cimolai esegue e poi, non pago, prova anche l’azione solitaria, concordata con Trentin. Gli avversari sono ingabbiati. Van Aert recupera su Cimolai, ma nulla può nella volata. Matteo Trentin, perfettamente lanciato dal compagno di squadra, vola verso il Campionato Europeo, il primo per l’Italia del ciclismo professionistico. “E’ incredibile – racconta Trentin, che nell’albo d’oro succede al pluri-iridato slovacco Peter Sagan, ritiratosi ai -100, e al norvegese Alexander Kristoff – Abbiamo voluto correre sempre nelle posizioni di testa perché non volevamo rischiare. Così è stato, un grande lavoro da parte di tutta la squadra. La corsa è stata resa ancor più dura dal meteo ma noi siamo riusciti ad interpretarla al meglio. C’è stato un attimo di tentennamento a pochi chilometri dall’arrivo con la caduta che però non mi ha coinvolto. Mi sono girato ed ho visto che anche Davide era riuscito a stare “in piedi”. Con lui, già prima della caduta, avevamo deciso che sarebbe andato all’attacco, come ha fatto, per far uscire il migliore e valutare poi come agire. La caduta, che non ci ha coinvolto, probabilmente ci ha un po’ favorito”. Con la voce piena di emozione, il neo campione europeo ai microfoni tv ringrazia tutti e dedica questo splendido oro “alla mia famiglia, a mia moglie, ai miei figli e tutte le persone che mi sono state vicino in questi mesi difficili di recupero”. “Italia fantastica – così esordisce un emozionato ct Cassani – Un’emozione indescrivibile, è una bellissima vittoria in una corsa che si è rivelata ancora più dura del previsto per le condizioni meteo, perché è sempre stata tirata con curve e continui rilanci. Abbiamo terminato questi Giochi Europei così come li abbiamo iniziati su pista, con uno splendido oro tra gli uomini élite che si somma a quello della Bastianelli, oltre alle medaglie su pista e a quella in MTB: torniamo con grandissime soddisfazioni. Sapevamo che Elia sarebbe stato controllato e sapevamo anche che c’erano Colbrelli e Trentin. Con Matteo, in particolare, dopo la sua stagione fino ad ora sfortunata, abbiamo programmato l’avvicinamento e questo appuntamento. Una grande squadra, un titolo meritatissimo”.
(ITALPRESS).

Vuoi pubblicare i contenuti di Italpress.com sul tuo sito web o vuoi promuovere la tua attività sul nostro sito e su quelli delle testate nostre partner? Contattaci all'indirizzo [email protected]