“Non ci siamo ammalati abbastanza di Covid, ma rischiamo di ammalarci seriamente in termini sociali ed economici”. Lo ha detto Jole Santelli, presidente della Regione Calabria, nel corso di una conferenza stampa convocata alla Cittadella regionale di Catanzaro per presentare alcune misure per la ripartenza. “Il programma generale – ha spiegato Santelli – si chiama ‘Riparti Calabria’, sotto il quale ci saranno una serie di misure; 120 milioni sono misure a fondo perduto. Il termine non è molto bello, ma oggi dobbiamo farlo capire alla gente. In questo momento la prima risposta è il fondo perduto, ciò che arriva nelle tasche dirette”. La governatrice ha spiegato che “40 milioni sono ‘Riapri Calabria’ e 80 milioni sono ‘Lavora Calabria’. Dei 40 milioni – ha continuato – 20 milioni sono bonus a fondo perduto per duemila aziende. Si tratta di microaziende fino a otto dipendenti e che sono state colpite dal lockdown. Perché fondo perduto? Perché abbiamo costretto le aziende a chiudere. Gli 80 milioni di contributo a fondo perduto – ha proseguito – sono un’altra misura che ha un’importantissima finalità”.
“Abbiamo immaginato una misura sul lavoro. Molte imprese in difficoltà potrebbero scegliere di contrarre il numero di dipendenti. La nostra scelta è dare fondi sui contributi al lavoro. Su tre dipendenti, uno lo paga la Regione. Abbiamo potuto utilizzare questa misura perché è stato allentato il vincolo sugli aiuti di Stato. Siamo la prima regione a dare fondi non in garanzia ma sul lavoro. È il primo step del progetto. Il fondo di 40 milioni andrà in pre-informazione oggi. I soldi vanno direttamente, con bonifico bancario, alle aziende che lo richiederanno. Ci auguriamo entro fine maggio di concludere i pagamenti che faremo tramite Arcea”.
L’incontro si è aperto con la proiezione di un video sulle note di “A mano a mano” cantata da Rino Gaetano: “Si sente la rinascita – ha affermato Santelli -, il ritorno alla vita. È questo il segnale in cui tutti noi dobbiamo credere fortemente. Non sarà uguale alla vita di prima, dobbiamo imparare a convivere con il virus ma dobbiamo ricominciare a vivere”.
Il presidente della Giunta calabrese ha poi parlato di “dare risposte in due filoni. Il primo è di assistenza. Non assistenzialismo – ha affermato -, ma aiuto vero a chi oggi ha bisogno. Il secondo filone è un aiuto di tipo economico. Dobbiamo ridare fiato e vita a uno sviluppo di questa regione. Contando soprattutto sull’allentamento delle regole comunitarie rispetto ai fondi – ha aggiunto -, speriamo di recuperare 500 milioni di euro. Per una regione come la Calabria sono tanti. Non sono tutti recuperabili subito: ci siamo dati due o tre mesi per seguire l’evoluzione della situazione. Prendiamo un impegno di metodo: racconteremo ciò che è già fatto perché, soprattutto in questo momento, la gente ha necessità di risposte chiare e tempi certi”.
Per il vicepresidente della Giunta regionale, Nino Spirlì, “il fondo perduto è un segno di presenza che abbiamo voluto dare alle piccole e medie imprese. Questa estate non la vogliamo passare chiusi nel tubo. La Calabria non può patire la paura. Dobbiamo riflettere sull’uso intelligente delle mascherine e delle protezioni”, ha aggiunto parlando di “mettere in moto commercio, artigianato e turismo”.
L’assessore regionale al lavoro Fausto Orsomarso ha sottolineato che “ogni euro allocato porta con sé una complessità di organizzazione. Ci stiamo attrezzando a ripartire. Siamo la prima regione che utilizza uno strumento che va sul lavoro perché è concesso da quel regolamento che prima non era concesso”.
“Sono messaggi importanti”, ha aggiunto l’assessore alle politiche agricole Gianluca Gallo. “Il mio dipartimento – ha continuato – entra in questa vicenda nell’azione esecutiva. E’ una Calabria che riparte e che è stata brava a seguire le regole stringenti. È la terra con meno contagiati in rapporto alla popolazione. La Calabria doveva ripartire prima e non essere massificata con il resto del Paese. Per noi recuperare un mese di Pil sarebbe stato importantissimo”.
(ITALPRESS).