ROMA (ITALPRESS) – In sole 4 settimane dalle reti dei pescatori di Fiumicino, ad una distanza compresa tra 3 e 14 miglia dalla costa e dai 16 ai 120 metri di fondale, sono emersi una tonnellata di rifiuti plastici. Si tratta per il 22% di tubi di gomma, 17% film in plastica, 16% reti da pesca e da cantiere, 15% bottiglie in plastica, 14% stracci e corde in canapa, 16% altro: acciaio, materiale organico, tetrapak, alluminio.
Sono i primi risultati del progetto sperimentale “Fishing for litter” presentati da Regione Lazio, Corepla e Arpa Lazio.
Le zone di pesca dove i 12 pescherecci coinvolti hanno recuperato le plastiche vanno da Capo Linaro a Capo D'Anzio, per una distanza pari a 64 miglia marine.
“Siamo la prima regione italiana ad avviare questo progetto su larga scala: nelle prossime settimane verrà esteso a tutta la flotta di Fiumicino e di Civitavecchia per arrivare poi anche al porto di Gaeta" dichiara Massimiliano Valeriani, assessore al Ciclo dei Rifiuti della Regione Lazio.
"Basta un gesto per fare la differenza: crediamo infatti che un'efficiente sistema di raccolta differenziata e circuiti virtuosi di riciclo siano i veri motori dell'economia circolare" sottolinea Antonio Protopapa, direttore Ricerca e Sviluppo di Corepla.
(ITALPRESS).