Esperti a confronto a Palermo per il 2^ EcoForum regionale sui Rifiuti e l’Economia circolare promosso da Legambiente Sicilia, con il patrocinio della Regione e dell’AnciSicilia. Nell’isola si incomincia a registrare un’inversione di tendenza rispetto al passato sul fronte della raccolta differenziata, passata in un anno dal 21 a circa il 35 per cento. Ma restano ancora molti problemi irrisolti, come è stato evidenziato dal segretario regionale di Legambiente, Gianfranco Zanna, “nonostante i notevoli passi avanti”.
“Sugli impianti ad esempio – spiega – non si è registrato alcun progresso. La Regione nei fatti decentra e deresponsabilizza, passando ai territori ogni responsabilità. Tutto è fermo. Appena si parla di impianti sorgono i problemi e scattano i campanilismi”. “Il Piano rifiuti proposto dalla Regione – sottolinea Zanna – mostra delle carenze: non è per le economie circolari; è equivoco sugli inceneritori. La scelta di scaricare sui territori la programmazione è sbagliato. E bisogna finirla di fare nuove discariche”.
“Il dato positivo – aggiunge – è che finalmente si parla di raccolta differenziata. Prima non si discuteva di questo argomento. La strada è ancora lunga. E bisogna anche sottolineare la mancanza di senso civico di molti cittadini”.
L’EcoForum rientra nell’ambito della campagna “Sicilia Munnizza Free” con la quale Legambiente si è impegnata per l’introduzione e la diffusione della raccolta differenziata nei Comuni dell’Isola, realizzata in collaborazione con il Conai e il patrocinio della Regione Siciliana.
Il mese scorso è stato firmato un accordo di programma proprio tra il Consorzio nazionale imballaggi Conai e la Regione in tema di raccolta differenziata. L’obiettivo e’ migliorare la gestione dei rifiuti di imballaggio e delle frazioni merceologiche similari per favorire “una corretta ed efficace gestione” nonche’ lo sviluppo della raccolta differenziata dei rifiuti di imballaggio.
In Sicilia “la raccolta differenziata per la parte degli imballaggi è circa l’11%, con una possibilità di crescita notevole. Infatti, abbiamo stimato che se crescesse in termini percentuali fino al 15% ci sarebbe un risparmio per i comuni pari a poco più di 58 milioni di euro, rispetto ai circa 40 che sono attualmente riconosciuti, intendendo sia la parte di corrispettivo riconosciuto dai consorzi di filiera attraverso l’accordo quadro Anci – Conai, sia come mancati costi per l’avvio in discarica del materiale che invece viene inviato al riciclo”, rende noto il direttore generale del Conai, Walter Facciotto.
“Rispetto al passato – sottolinea Facciotto – si sono mostrati dei netti miglioramenti. La raccolta differenziata ed in particolare il riciclo di rifiuti di imballaggio è cresciuto notevolmente. Abbiamo voluto aderire a questa iniziativa perchè è opportuno sensibilizzare soprattutto i cittadini sull’importanza della raccolta ed il riciclo. Il Conai si occupa degli imballaggi. Siamo al fianco dei comuni per sviluppare la raccolta differenziata. La situazione siciliana è in evoluzione. Siamo molto contenti di avere firmato un protocollo d’intesa con la Regione che spingerà attraverso una serie di intenventi del Conai a migliorare la situazione della raccolta complessivamente”.
“Noi – ha aggiunge il direttore Conai – faremo la nostra parte soprattutto nelle regioni del Sud ed in Sicilia. Le cose sono cambiate molto, sono cambiate positivamente. Bisogna riflettere sulla qualità della raccolta differenziata, puntare a una raccolta funzionale al riciclo”.
“Con la Regione siciliana – puntualizza Facciotto – abbiamo firmato un accordo che impegna il Conai a supportare le attività della Regione nello sviluppo della raccolta differenziata e nell’avvio a riciclo dei materiali partendo dalle principali città per poi interessare anche gli altri comuni progressivamente. L’accordo prevede che daremo un sopporto per le fasi di start-up e le fasi di aiuto all’avviamento del servizio da parte dei comuni. Successivamente saranno valutate altre attività come quelle di comunicazione del nuovo servizio”.
Presente al Forum, tra gli altri, il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, che ha evidenziato come “i comuni sono e restano i veri protagonisti dei processi della politica dei rifiuti in Sicilia. Purtroppo in passato si sono sentiti deresponsabilizzati anche per colpa della Regione. Da un anno a questa parte abbiamo ristabilito i ruoli, le responsabilità, le competenze. La Regione deve pianificare, deve legiferare sulla materia, e pare che nei prossimi giorni il nostro disegno di legge verrà discusso e spero approvato in Aula all’Ars”.
“Per quanto riguarda gli impianti – sottolinea il Governatore – sono convinto che al di là del lavoro fatto in questo anno, cioè dell’accelerazione di pratiche che sembravano coperte da una coltre di polvere, abbiamo la necessità, e lo stiamo facendo nel Piano regionale, di individuare di quali impianti hanno bisogno le 9 province, perchè l’economia circolare punta proprio a questo a portare in discarica la minore quantità possibile di rifiuti, avendo grande attenzione per tutto quello che può essere riutilizzato: carta, metallo, legno, plastica. Abbiamo bisogno di una nuova coscienza civica in Sicilia perchè i vertici, la Regione, i Comuni possono fare anche miracoli ma se non c’è la consapevolezza di una nuova cultura ambientale che parta dal basso, dal cittadino, dallo scolaro, dalle giovani generazioni, la battaglia non potrà mai essere vinta”.
Sono cinque le sessioni di confronto all’EcoForum, ai Cantieri Culturali della Zisa, tra associazioni e istituzioni: la prima sulla gestione industriale per il ciclo virtuoso dei rifiuti in Sicilia; la seconda dedicata ai distretti dell’Economia Circolare; la terza sul Piano rifiuti e governance; la quarta dedicata alla campagna “Plastic Free”; la quinta e ultima, infine, è una tavola rotonda, con Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente, Leoluca Orlando, sindaco di Palermo, Alberto Pierobon, assessore regionale all’Energia e monsignor Antonino Raspanti, vescovo di Acireale.