Ricordato il 45° anniversario dell’omicidio del dirigente del Petrolchimico Sergio Gori compiuto dalle Brigate Rosse

MESTRE (VENEZIA) (ITALPRESS) – 29 gennaio 1980-29 gennaio 2025: sono trascorsi quarantacinque anni da quella fredda e tragica mattina in cui fu ucciso dalle Brigate Rosse, ma il ricondo di Sergio Gori è ancora vivo. E’ stata intensa e molto significativa, oggi, in viale Garibaldi a Mestre, dove risiedeva, la sua commemorazione. Con la presidente del Consiglio comunale, Ermelinda Damiano e il presidente della Municipalità di Mestre, Raffaele Pasqualetto, presenti, tra gli altri, il prefetto, Darco Pellos, il questore, Gaetano Bonaccorso, il comandante dei Carabinieri di Venezia, Marco Aquilio, il colonnello della Guardia di finanza, Salvatore Mottola, il comandante provinciale dei Vigili del Fuoco, Carlo Merelli, il vicecomandante della Capitanieria di Porto, Daniele Di Guardo, il comandante del Reggimento “Serenissima”, Leandro Corina nonché una qualificata delegazione del gruppo aziendale del Petrolchimico “Giuseppe Taliercio” e la figlia di Gori, Maria Grazia Silvestri.

“Siamo qui per ricordare – ha osservato la presidente Damiano – non solo una persona onesta, un grande lavoratore, un padre e un marito esemplare, come è stato Sergio Gori, ma anche un periodo molto difficile della storia del nostro Paese. Anni bui, anni di piombo che hanno portato anche a Mestre sangue e dolore: una ferita ancora aperta che è nostro dovere far conoscere alle nuove generazioni affinché il bene possa sempre trionfare sul male.”
“Gori – ha ricordato il presidente della Municipalità Pasqualetto – venne ucciso dalle Brigate Rosse in una fredda mattina d’inverno, appena uscito dalla sua abitazione, mentre si stava recando come ogni giorno al lavoro: fu il primo di tre efferati delitti compiuti dal gruppo a Mestre in meno di un un anno e mezzo, tra l’inizio del 1980 ed il maggio del 1981. E’ doveroso, per noi continuare a tenere viva la sua memoria, come quella delle altre due vittime mestrine del terrorismo: il commissario Alfredo Albanese e il dirigente della Montedison Giuseppe Taliercio”. Molto sentito l’intervento della figlia di Gori, Maria Grazia: “Per noi è un dolore immenso che continua, ma ringrazio davvero la Città per esserci stata sempre vicina, per non averci mai fatto sentire soli, così come anche i famigliari delle altre vittime del terrorismo: in questo Mestre e Venezia sono un esempio per tutta l’Italia”.

foto: ufficio stampa Comune di Venezia

(ITALPRESS).

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