“L’innovazione e la formazione saranno determinanti per il futuro della nostra agricoltura e, in particolare, della zootecnia che, grazie ai numeri del comparto bufalino e della sua produzione d’eccellenza, la mozzarella di bufala campana DOP, è un pilastro dell’economia regionale. Per questo motivo, abbiamo deciso di sostenere l’attivazione del corso di laurea in magistrale in ’Precision Livestock Farming’ della Federico II, primo nel suo genere in Italia”.
E’ quanto ha detto Franco Alfieri, consigliere del Presidente De Luca per le politiche agricole, alimentari e forestali, caccia e pesca nel corso del convegno “La ricerca e l’innovazione tecnologica per lo sviluppo rurale e la tutela dei consumatori: dal campo alla tavola”, organizzato dalla Regione Campania nell’ambito della partecipazione del Psr all’Innovation Village, in programma al Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa.
Come hanno ricordato Giuseppe Campanile e Gianluca Neglia, del Dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Ateneo federiciano e rispettivamente ideatore e coordinatore del nuovo corso di laurea a numero chiuso che partirà a settembre, l’obiettivo è quello di formare professionisti con competenze ingegneristiche in grado di migliorare le produzioni, la salute e il benessere degli animali da reddito ed incrementare la sostenibilità delle filiere riducendo l’impatto negativo della produzione zootecnica sull’ambiente.
“La Regione Campania – ha detto Alfieri – trasforma le promesse in fatti concreti e sostiene con convinzione la formazione e la ricerca. II corso di laurea in Zootecnia di precisione sarà ospitato presso la nostra Azienda sperimentale Improsta: abbiamo messo in campo 1,5 milioni di euro per la ristrutturazione e l’adeguamento funzionale delle strutture che accoglieranno le aule per la didattica, i laboratori e la foresteria per discenti e docenti”.
“La scelta è caduta sull’Improsta – ha sottolineato il consigliere del Presidente De Luca – non solo perché dispone di spazi idonei, ma soprattutto perché è collocata nel cuore della Piana del Sele, una delle aree a più forte vocazione zootecnica della Campania, ed è dotata di un allevamento con oltre 150 bufale adulte da latte, un caseificio sperimentale inaugurato nei mesi scorsi e diversi laboratori”.
All’incontro di stamattina ha partecipato anche Antonio Limone, direttore generale dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno, il quale ha evidenziato che “la ricerca deve essere funzionale alle esigenze dei produttori al fine di migliorare la qualità dei prodotti ed assicurare una sempre maggiore tutela della salute dei consumatori, tema sul quale la Campania è all’avanguardia; inoltre la ricerca deve essere aperta, senza barriere e preclusioni perché solo in questo modo si genera vera innovazione da mettere al servizio delle imprese del settore primario”.
Ai lavori sono intervenuti anche Leopoldo Angrisani, direttore del CESMA Università “Federico II”, che ha illustrato obiettivi e risultati del progetto TRANSFER, considerato un modello per l’innovazione della filiera bufalina, ed Aniello Anastasio, vice-direttore del Dipartimento di Medicina Veterinaria della “Federico II”, Raffaele Marrone, del Dipartimento di Medicina Veterinaria della “Federico II” e Maria Luisa Balestrieri, del Dipartimento di Medicina di Precisione dell’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”, che hanno relazionato sul tema “Benessere animale, dry aging e molecole funzionali”.