Invitalia e Intesa Sanpaolo uniscono le forze per sostenere e accompagnare i giovani molisani tra i 18 e i 35 anni che vogliono avviare nuove attività imprenditoriali nella loro regione grazie agli strumenti messi in campo nell’ambito di “Resto al Sud”, la Convenzione tra Invitalia (Agenzia Nazionale per l’attrazione di investimenti e lo sviluppo di impresa) e ABI, cui Intesa Sanpaolo ha prontamente aderito. Questo il tema al centro dell’incontro “Resto al Sud. Per chi crede nella propria terra”, tenutosi stamane a Campobasso presso la sala “Fermi” della Biblioteca d’Ateneo dell’Università del Molise, alla presenza di una nutrita platea di giovani e professionisti locali, cui hanno preso parte il presidente della Regione Molise Donato Toma, il direttore del Dipartimento di Economia dell’Università del Molise Stefania Giova, il direttore commerciale regionale retail di Intesa Sanpaolo Lorenzo Piatti e Giuseppe Glorioso per Invitalia.
“I giovani con progetti di valore devono trovare un supporto reale per dare concretezza alle proprie iniziative imprenditoriali nella loro terra d’origine – ha sottolineato Piatti, Direttore Commerciale Retail Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Molise di Intesa Sanpaolo -. I nostri giovani vogliono sempre giustamente protagonisti del loro futuro e la nostra banca non poteva che essere in prima linea anche in questa importante iniziativa. Resto al Sud – ha rimarcato Piatti – è infatti una misura che, nella sua semplicità, è particolarmente efficace poiché stimola i giovani intraprendenti ad avviare un’attività imprenditoriale. Aderendovi Intesa Sanpaolo vuole sostenere concretamente la nascita di nuove realtà produttive anche in Molise, regione dove la nostra banca è un player fortemente presente e con ampie quote di mercato, favorendo lo sviluppo sociale e la crescita economica”.
L’iniziativa va incontro a quella che è la forza propulsiva crescente dell’imprenditoria giovanile nel Mezzogiorno. Al 31 dicembre 2017 erano presenti in Italia 518.636 imprese giovanili delle quali 210.834, cioè il 40%, si concentra nelle regioni meridionali. Quasi tutte le regioni del Mezzogiorno presentano una quota percentuale di imprese giovanili, sul totale di quelle attive nel territorio, in linea o maggiore rispetto al dato medio nazionale che è il 10,07%: Abruzzo 9,65%; Basilicata 11,42%; Calabria 14,21%; Campania 13,70%; Molise 11,01%; Puglia 11,59%; Sardegna 10,46%; Sicilia 12,77%.
Nell’ambito di “Resto al Sud” possono essere infatti finanziate le iniziative imprenditoriali operanti in produzione di beni nei settori industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, pesca e acquacoltura, fornitura di servizi alle imprese e alle persone, turismo. Sono invece escluse le attività agricole, libero professionali e il commercio.
Le agevolazioni prevedono un contributo a fondo perduto pari al 35% delle spese ammissibili erogato da Invitalia o un finanziamento bancario pari al 65% delle spese ammissibili, concesso dal Gruppo Intesa Sanpaolo. Ciascun soggetto può richiedere fino a 50.000 euro. Nel caso in cui il progetto sia proposto da 4 o più giovani sarà comunque possibile richiedere massimo 200.000 euro. Il requisito di residenza può comunque essere soddisfatto trasferendosi in una delle 8 regioni meridionali entro 60 giorni dalla comunicazione dell’esito della domanda, termine che si allunga a 120 giorni per chi risiede all’estero. Possono presentare la domanda le società, anche cooperative, le ditte individuali costituite successivamente alla data del 21 giugno 2017.
Le domande sono presentabili esclusivamente online sul sito www.invitalia.it. È necessario registrarsi sulla piattaforma dedicata, disporre di una firma digitale e di un indirizzo di posta certificata. Per ogni informazione e assistenza sono a disposizione della clientela le filiali del Gruppo Intesa Sanpaolo.