“L’autonomia oggi sembra più uno slogan che non un progetto organico”. Lo ha detto il senatore del Pd Matteo Renzi, nel corso di un forum all’ITALPRESS, rispondendo a una domanda sul regionalismo differenziato.
“Sembra più una necessità che ha Salvini di dare risposte al Veneto, più che alla Lombardia – ha aggiunto l’ex premier -. Continueranno a rimandarla, tutto ormai viene affidato a una relazione che è tecnicamente un voto di scambio permanente tra Salvini e Di Maio. Sulla Tav la Lega fa un passo indietro se i 5 Stelle salvano Salvini dal processo, sull’autonomia si verifica lo stato dell’arte sulla base dei rapporti di forza tra i due”.
“Per alcuni i 5 Stelle dovevano essere i leader della sinistra, con il Pd in funzione ancillare a civilizzare i barbari, e la Lega leader della destra, con Forza Italia a fare un’operazione analoga – ha spiegato l’ex premier -. Questo atteggiamento avrebbe dato vita a un bipolarismo del populismo. La nostra scelta molto coraggiosa ha portato a dare una chance alla politica invece che al populismo: il confronto è tra il populismo grillo-leghista e un’idea alternativa, io parlo di riformismo radicale. C’è una natura molto simile tra Lega e Cinque Stelle, una natura giustizialista, due macchine di propaganda bestiali sulla rete, una visione dell’immigrazione che è analoga. E gli elettorati sono intercambiabili: la crescita nei sondaggi di Salvini cannibalizza da un lato Forza Italia e dall’altro i Cinque Stelle”.
“Non ho sentito Di Maio prendere le distanze dal senatore Giarrusso che ha detto che mi vorrebbe vedere impiccato. Se pensano di farmi paura hanno sbagliato persona – ha sottolineato Renzi -. Stanno facendo paura agli italiani, stanno spaventando gli investitori internazionali. Se Di Maio incontra i Gilet Gialli che vogliono rovesciare la Francia si preoccupano tutti quelli che vogliono investire in Italia”.