ROMA (ITALPRESS) – “Quella di Renault è una storia di ricerca costante di strade nuove per fare cose, penso alla Renault 4, la Twingo o la Scénic. Renault ha inventato mondi che non c’erano prima e poi ha sempre pensato che mettere in comunicazione le persone sia più importante di mettere in comunicazione i luoghi”. Così Raffaele Fusilli, amministratore delegato Renault Italia, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica Primo Piano dell’Italpress. Il primo italiano a gestire il brand in Italia, entrato in Renault 30 anni fa subito dopo la laurea, lavorando tra l’Italia e la Francia è poi approdato in Mercedes, Ferrari, Maserati e Ducati. Poi di nuovo in Renault. “Tornando ho ritrovato molti dei valori che avevo lasciato. Su prodotto e tecnologia rischiamo di somigliarci tutti, mentre sui valori fondanti raccontiamo storie diverse e quella di Renault arriva da lontano. Gli ultimi diciotto, sono stati mesi complicati per Renault da un punto di vista finanziario, ma l’azienda è riuscita a fare qualcosa che non ha precedenti nella storia dell’automobile perché con due anni di anticipo ha raggiunto tre obiettivi fondamentali: superare il 3% di risultato operativo, ridurre il break even point del 40% che significa aver bisogno di meno risorse per produrre le auto e poi tagliare i costi di due miliardi”, spiega. “Renaulution – sottolinea – parte dal concetto di trasformare questa azienda, portandola da una focalizzazione sul volume a tutti i costi quindi produzione, quota di mercato, immatricolazioni, numeri assoluti che crescono, ad essere invece focalizzata sul valore. Questo vuol dire produrre soltanto ciò che è redditizio, generare cassa, fare investimenti intelligenti, andare oltre la quota di mercato a tutti i costi che è stato il mantra dell’industria automobilistica degli ultimi 120 anni e che ha portato a un’ipertrofia industriale e produttiva per focalizzaci sul valore per l’azienda e le persone. Vogliamo investire solo in tecnologie che danno valore. L’obiettivo non è essere i meno cari del mercato ma quelli che danno più valore ai clienti nel mercato”. Fusilli sottolinea che “Mobilize è il brand più innovativo, anticipa le esigenze del futuro. Le giovani generazioni ci chiedono di rendergli la vita più semplice e gustosa possibile. Una rivoluzione, l’industria delle auto per come la conoscevamo prima scompare e viene sostituita da un’industria dei servizi di mobilità. Per quanto riguarda la transizione all’auto elettrica, le case automobilistiche stanno molto più avanti del resto della filiera. Per rendere questo processo possibile ci sono tre attori che devono essere allineati: le case automobilistiche che stanno investendo miliardi per la transizione alle auto elettriche che sono più semplici da realizzare ma più care di quelle termiche. Lo Stato, attraverso la creazione di infrastrutture tecnologiche e di iniziative. Le società di utilities energetiche che devono investire in modo rilevante sulle energie rinnovabili, perchè nessuna vettura elettrica potrà trasformare il mondo e renderlo più pulito se la fonte è fossile e non deve costare troppo. In questo momento le società automobilistiche stanno facendo dei grandi sforzi, le società energetiche a seguire mentre le infrastrutture stanno indietro. Il motivo – aggiunge Fusilli – sta nel paniere ridotto di risorse allocabili, inoltre, mentre molti altri sottoscrivono un’adesione etica incondizionata all’orizzonte 2035 in cui i motori termici non verranno più venduti, noi non ancora. Si tratta di una transizione che comporta anche degli effetti occupazionali importanti. Per realizzare un motore elettrico è sufficiente il 40% del tempo e delle componenti necessarie per realizzare un motore termico e tutto questo ha un impatto. In Renault abbiamo fatto le nostre ottimizzazioni ma senza alcun impatto di tipo occupazionale”. Una delle espressioni dell’auto elettrica Renault è la Megane E-Tech Electric. “Ti innamori guardandola, poi la guidi e hai la sensazione di adrenalina pura, con la tecnologia multimediale senza bisogno di connessione. A maggio sarà sul mercato e lancio in Italia sarà decisivo. Guidare un’auto elettrica – osserva – non è come guidarne una termica. È necessaria una consapevolezza diversa e una conoscenza della mappa delle infrastrutture. In Megane E-Tech Electrict c’è un sistema multimediale che ti porta nel punto più vicino per la ricarica e poiché è vero che i punti di ricarica fondamentali sono quelli a casa e a lavoro, diamo la possibilità di organizzare un sopralluogo per installare un mobile charge o in alternativa di può scegliere una card che consente di accedere a 260mila punti di ricarica in tutta Europa. L’industria dell’auto – continua Fusilli – fronteggia una disruption al cubo. Mai negli ultimi 150 anni ha dovuto affrontare un cambiamento così radicale tale per cui sta ancora capendo se è in grado di affrontarlo. Quando parliamo di transizione ecologica e digitale, parliamo di universi nuovi per il mondo dell’automobile, questo genere di rivoluzione per noi è decisivo. La stiamo affrontando con grande senso di responsabilità. Noi siamo obbligati a rispettare delle regole però il risultato non può dipendere solo da noi”. La presenza di Renault in Formula 1 con il team Alpine “deriva da tre ragioni. La prima è storica. Renault è sempre stato un brand in cui sport e competizione ricoprivano un ruolo fondamentale. Alpine rappresentazione la capacità dell’azienda di investire in tecnologie avanzate e poi c’è il tema dei brevetti, i 150 nati in Formula 1 Alpine sono stati traslati nelle autovetture di tutti i giorni e in Megane E-Tech Electrict. È fondamentale il ruolo di avanguardia tecnologico della Formula 1 per portare i suoi vantaggi ai clienti che usano le auto tutti i giorni”, conclude Fusilli.
(ITALPRESS).
Renault, Fusilli “Alla ricerca costante di nuove strade”
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