MILANO (ITALPRESS) – Fare marketing non è semplicemente cercare di vendere un prodotto, ma è soprattutto raccontare la storia, i valori e le passioni che ci sono dietro.
“Siamo partiti dal concetto che nella nostra vita professionale le persone amano l’auto, ma molti giornalisti (non dei settori auto o economico) e a volte tanti politici fanno credere che alle persone non piaccia l’auto. Questo è falso. Noi siamo invece partiti dal principio di essere sempre ambasciatori dell’auto”. Così il direttore Marketing Global di Renault Arnaud Belloni, nel corso di una corporate voice con la stampa a Milano, ha indicato il cuore pulsante di una buona strategia di marketing.
“Il nostro obiettivo era sistemare l’immagine di Renault prima dell’arrivo di R5. Ma cambiare il volto di un’azienda è un lavoro molto lungo: da quando si cambiano i prodotti dal primo all’ultimo e fino al momento in cui lo possiamo trovare dappertutto, possono passare anche anni – ha spiegato – Al contrario con il marketing possiamo cambiare l’immagine di un brand molto velocemente. Questo perchè possiamo lavorare sulla pubblicità, sull’architettura del piano vendite, sulle partnership, sul product placement (ad esempio nel cinema, come abbiamo fatto con “Emily in Paris”), sulla presentazione del brand ai media…”.
Ma su cosa si basa una strategia di marketing efficace? Belloni ha illustrato 3 punti fondamentali.
“Primo, sottolineare l’importanza del brand. Noi non parliamo di prezzo o sconti, ma del prodotto e della tecnologia. Il brand è come un gioiello fragile di cui prendersi cura sempre. Secondo, raccontare una storia. Un esempio è l’immagine dei cavalli in Megane che vuole narrare il passaggio dall’Horse power all’elettrico.Terzo, fare di Renault una marca singolare e unica. Quindi raccontare storie, creare un senso del brand e avere personalità”.
Un altro passaggio fondamentale è però l’efficienza, così che le risorse possano essere concentrate in un solo prodotto ma migliore invece che disperse.
Belloni ha raccontato che “quando sono arrivato in Renault, non c’era il mio team e ogni paese aveva il suo marketing. Prima del mio arrivo, per il lancio di Clio ogni nazione aveva fatto un suo video o spot per un totale di 9 e spendendo circa una decina di milioni. Ho deciso quindi di accentrare il marketing Renault e così abbiamo potuto far meglio spendendo meno: ad esempio con Megane abbiamo fatto invece un solo spot risparmiando circa 8 milioni”. Il risultato di tutto questo è stato che “in quattro anni abbiamo ridotto del 40% il budget marketing mondiale di Renault”.
“Il mio lavoro consiste nel parlare al cuore delle persone raccontando il prodotto, la tecnologia, il design e la storia del brand e dando punti di riferimento a coloro che potrebbero diventare potenziali acquirenti – ha aggiunto – Il nostro lavoro si ispira all’industria del lusso. Il motivo è semplice: da quando sono giunto a Renault, non guardo a cosa fa l’industria dell’automotive nel marketing perchè ha perso il proprio know-how. Al contrario l’industria che meglio conosce e sa usare i codici tecnici del marketing è proprio quella del lusso, italiana e francese”.
E qui si innesta un concetto molto importante per Belloni: rendere i prodotti appetibili alle persone. Questo punto assume ancora più importanza se inserito nel processo di passaggio dalle auto termiche a quelle elettriche.
“La strategia di Renault è questa: rendere le auto elettriche più desiderabili e belle rispetto alle auto termiche – ha puntualizzato Belloni – Allo stesso tempo, abbiamo però capito che i clienti avranno difficoltà a passare in 5 anni da un veicolo diesel con sconto ad uno 100% elettrico senza sconto. Siamo quindi stati prudenti: abbiamo mantenuto una tecnologia ICE molto efficiente e poi abbiamo sviluppato l’ibrido (ideale per chi ha paura di passare direttamente all’elettrico, ma che sono pronti). Abbiamo quindi costruito due gamme parallele: la full Hybrid con Clio, Capture, Austral, Rafal… e poi una gamma con icone quali Megane e Renault 5”.
Ultimo punto della strategia marketing di Renault è l’apertura dei mini showroom: gli Rnlt. “Oggi ne stiamo aprendo 30 in tutto il mondo come a Rotterdam, Milano, Seul, Londra, Parigi e Bruxelles. Avevamo visto che, una volta chiusi i punti vendita, non vendevamo più nei centri città. Pertanto abbiamo deciso di aprire centri di piccole dimensioni (150-200 mq) nei quartieri dove le persone vivono e abitano. E così qui possiamo presentare i veicoli elettrici, il merchandising…”, ha concluso Belloni.
foto: ufficio stampa Renault Italia
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