MILANO (ITALPRESS) – L’ultimo confronto televisivo tra i quattro candidati alla presidenza della Regione Lombardia – che andrà in onda stasera alle 18.15 su Rai3 – si accende attorno a uno dei temi più dibattuti della campagna elettorale e che per tutti è tra i primi problemi da affrontare in caso di vittoria: le liste d’attesa nella sanità. Secondo il dem Pierfrancesco Majorino, primo a rispondere, “sono una vicenda scandalosa, non si capisce perchè i cittadini debbano contribuire a pagare per avere accesso in tempi accettabili al diritto alla cura”. Ma soprattutto, attacca “non ho capito perchè Fontana e Moratti non hanno fatto le cose che hanno detto: bisogna potenziare la sanità pubblica, Fontana”. Per Mara Ghidorzi, candidata di Unione Popolare, “bisogna intervenire sulle liste d’attesa perchè è immorale non poter accedere alla cura, però bisogna farlo in maniera coerente e radicale. Intendo smantellare tutto il modello di accreditamento pubblico-privato, che è un modo per drenare risorse pubbliche verso i privati. Io voglio riprendere quelle risorse e destinarle al potenziamento della sanità pubblica”. “L’ossessione della sinistra per la medicina privata impedisce di vedere i veri numeri – replica il presidente di Regione Lombardia e ricandidato del centrodestra Fontana – In realtà ci sono tre regioni governate dal centrosinistra, Campania, Lazio ed Emilia Romagna che hanno più letti accreditati al privato che non la Regione Lombardia. Quindi è un’ossessione falsa anche nei numeri”. Fontana, che aggiunge di voler “continuare il lavoro di abbattimento delle liste di attesa”, ricorda poi che la Regione ha messo a disposizione 160 milioni per creare nuovi slot e realizzare le prestazioni che sono state ritardate. Ragione dei ritardi “determinata dal Covid e dalla mancanza di medici e infermieri che deriva dalla cattiva programmazione dei governi”. La candidata civica sostenuta dal Terzo Polo Letizia Moratti, invece, propone di affrontare il problema delle liste d’attesa dando “la possibilità per i medici che operano negli ospedali di esercitare la libera professione. So che è un provvedimento che sarà difficile. Perciò credo che nessun concorrente ne accenni, ma questa è l’unica via vera per dare risposte sulle liste d’attesa”.(ITALPRESS).
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