Fare rete per valere di più. Il teatro Valli di Reggio Emilia ha ospitato la presentazione della Cartoguida di Destinazione Emilia, l’Ente regionale creato per lo sviluppo turistico proprio a favore delle province di Reggio Emilia, Parma e Piacenza. Presenti sul palco, moderati da Davide Rampello, per raccontare la bellezza della destinazione turistica dell’Emilia attraverso la storia delle persone, i valori e le esperienze il sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi, l’assessore al Turismo dell’Emilia Romagna Andrea Corsini, il presidente di Destinazione Turistica Emilia Natalia Maramotti, il sindaco di Piacenza Patrizia Barbieri e l’assessore Cristiano Casa del comune di Parma e Massimo Ferruzzi, presidente di JFC. Da parte loro l’idea che solo valorizzando le storie degli uomini è possibile valorizzare i prodotti, i luoghi d’interesse storico ed artistico, gli sforzi e gli investimenti che hanno reso questa regione una meta, tra le più interessanti della nostra penisola.
Il racconto è iniziato con un viaggio iniziato a Parma tre anni fa con la presentazione delle Guide Michelin e che porta a Reggio Emilia per svelare l’anima di questo territorio.
Infine è stata prestata la nuova cartoguida Anima Emilia in vendita negli uffici di promozione turistica e nelle librerie ed è stata consegnata la stella Michelin alla città di Reggio Emilia che insieme a quelle che già hanno Parma (due stelle) e Piacenza, completa la grande qualità delle tre città che lavorano assieme.
“Dal 1926 con la cartoguida Michelin – ha detto Philippe Orain, direttore internazionale delle Guide Verdi Michelin – cerchiamo di farla nuova per scoprire le cose più belle dei vari paesi. Non solo per i ristoranti ma anche per le bellezze dei paesi. Le stelle non sono a caso, Ma il primo criterio è l’impressione che ha la città sul turista, poi la notorietà. E queste vostre destinazioni sono molto conosciute, con prodotti che viaggiano nel mondo. Le tre città sono conosciute ovunque. Il terzo criterio è fare l’inventario di ciò che c’è da visitare. Quindi, musei, chiese e aziende. Poi guardiamo le cose belle. Come quinto criterio è quello del paragone, ovvero paragonare con molte città similari. Poi gli altri due criteri sono la bellezza e il fascino, dai borghi alle stradine, ma anche la Piazza Duono di Parma. Poi la qualità dell’accoglienza e della visita”.
Infine Massimo Ferruzzi, presidenbte di JFC, ha presentato una ricerca per cui i ristoranti stellati non fanno vita a sé, ma rappresentano cattedrali, creando luoghi di grande importanza per l’economia territoriale. Nei 19 ristoranti stellati in Destinazione Emilia hanno ospitato 200.000 clienti nel 2018 per un valore di indotto complessivo di 11.920000 euro. Circa 5.300.000 sono stati distribuiti sul territorio e oltre 6,5 milioni di fatturato per il commercio e per i servizi.
“E’ stato complicato – ha detto la presidente Maramotti – compilare la cartoguida perchè questo prodotto deve mettere in luce i prodotti IGP e DOP ma anche altre caratteristiche. Abbiamo 116 comuni in Destinazionae Emilia, quindi quasi tutti i comuni hanno d erito ma non tutti sono turisticamente interessanti, pensando anche che parliamo di Michelin. Ad esempio come mettiamo il Parmigiano Reggiano magari rispetto ad un piccolo paese? Alla fine non tutti possono avere la stessa visibilità, ma tutti gli interlocutori possono godere della loro presenza sulla cartoguida”.
Ricevendo la Stella Michelin, il sindaco Vecchi ha commentato: “Non me lo aspettavo. Spero che Reggio Emilia posa diventare sempre più attrattiva. Non siamo nati turistici, ma è una città che deve misurarsi su cosa vuole dire essere attrattivi per il turismo, per la bellezza del territorio e dei nostri abitanti. E’ un onore, ma anche un onore poer un progetto sul futuro”.