Reddito minimo per richiedere un mutuo: quali sono i requisiti reddituali per avere un mutuo. Parliamo di reddito netto, calcolo della rata e mutuo al 100% del valore immobiliare.
Tra i documenti da presentare per la richiesta del mutuo figurano i certificati reddituali come la busta paga o il modello unico. Sì, ma a quanto deve ammontare il reddito netto minimo per poter ottenere la concessione del mutuo? Vediamo di rispondere, in modo più preciso possibile, a questa domanda.
Reddito minimo per richiedere un mutuo
Accendere un mutuo è un’operazione importante da non prendere alla leggera. Certo, quando il proprio reddito è basso, non è possibile avanzare troppe pretese e l’utente finisce per accontentarsi di chi intende dargli fiducia senza avanzare troppe pretese su tassi e condizioni. Niente di più sbagliato. State attenti a non accettare troppi compromessi al momento della stipula di un mutuo.
Chiariamo subito che non esiste un reddito minimo per richiedere un mutuo perché ogni istituto di credito ha i suoi standard e i suoi protocolli da rispettare. Quindi, una somma valida per l’istituto X non sarà valida per la banca Y.
Non solo reddito, sono moltissimi i fattori che valutano le banche prima della concessione di un mutuo.
Per poter accedere al mutuo bisogna dimostrare di avere un reddito fisso e continuo. Chi possiede un altro immobile, ha di per sé una valida garanzia da offrire alla banca, soprattutto per accendere un’ipoteca. D’altro canto, la sola casa di proprietà non è abbastanza per poter ottenere un mutuo in caso di mancanza di un contratto di lavoro continuativo.
Il reddito minimo per richiedere un mutuo dipende dall’importo richiesto ma soprattutto dal valore della rata.
In linea generale, la rata del mutuo non può superare un terzo del reddito netto mensile. Il reddito preso in riferimento viene valutato al netto di altre rate preesistenti.
Mutuo al 100%
Le direttive comunitarie stabiliscono inoltre che l’importo complessivo del mutuo non dovrebbe superare l’80% del valore ipotecario dell’immobile. D’altro canto, fornendo garanzie aggiuntive è possibile accedere al cosiddetto mutuo al 100%. Il mutuo al 100 per cento è un prodotto comparso in Italia nell’ottobre del 2014. Oggi sono pochissimi gli istituti di credito a offrire il mutuo al 100 per cento, in più, tale possibilità è offerta solo al fronte di garanzie aggiuntive.
I requisiti d’accesso al mutuo 100% sono più severi sia in termini di reddito minimo, sia in termini di garanzie aggiuntive. Per tutte le informazioni sul mutuo atto a coprire il 100% del valore di un immobile è disponibile l’approfondimento dedicato: Mutuo al 100%.
Reddito minimo per richiesta mutuo: libero professionista o lavoratore autonomo
Le maggiori difficoltà di accesso al mutuo sono quelle affrontate da un libero professionista o lavoratore autonomo.
Un lavoratore autonomo non riceve uno stipendio a cadenza periodica, così la richiesta del mutuo per comprare una casa viene valutata dagli istituti di credito in maniera differente rispetto a un lavoratore con una retribuzione fissa mensile.
Un professionista con Partita Iva non viene remunerato periodicamente, potrebbe percepire fondi in diversi momenti dell’anno. Magari i clienti lo pagano in una soluzione a cadenza semestrale…. Per questo motivo, gli istituti di credito hanno ipotizzato differenti tipologie di rimborso della rata. La rata del mutuo di un libero professionista potrebbe avere periodicità mensile, trimestrale o semestrale, sempre in base alla cadenza dei compensi. Per tutte le informazioni: mutuo da libero professionista.
Mutuo cointestato
Nel momento in cui il coniuge percepisce un reddito, l’ideale sarebbe richiedere un mutuo cointestato. Sia in caso di libero professionista, sia in caso di lavoratore dipendente con una busta paga bassa, potrebbe essere conveniente richiedere un mutuo cointestato così da migliorare le possibilità di accesso al mutuo.