Recovery, Capone “Bella giornata con via libera Pnrr”

BARI (ITALPRESS) – Oggi è una bella giornata per l’Italia e per la Puglia: c’è il via libera ufficiale al Piano nazionale per la Ripresa e la Resilienza.
La prima tranche di 25 miliardi dovrebbe arrivare tra fine luglio e i primi di agosto. Oltre un miliardo sarà impiegato a favore dell’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro, due miliardi saranno riservati agli incentivi per l’occupazione femminile e ad asili nido e scuole a tempo pieno. E proprio su quest’ultimo punto, nella mozione sul Pnrr, il Consiglio regionale aveva sottolineato l’importanza di un investimento. Le classi a tempo pieno, infatti, pur essendo un diritto per tutte le famiglie, per molti bambini del sud restano ancora un miraggio. Non vediamo l’ora, allora, di vedere questi obiettivi realizzarsi”. Così il presidente del consiglio regionale Puglia Loredana Capone in apertura della seduta.
“E con altrettanta gioia accogliamo l’impegno del Presidente Draghi, assunto in occasione del ‘Women Leaders political summit 2021’, di investire, entro il 2026, 7 miliardi per la promozione dell’uguaglianza di genere. Insieme all’annuncio che, per la prima volta nella storia, il G20 a presidenza italiana includerà un vertice ministeriale sull’emancipazione femminile.
Intanto domani, insieme all’Ufficio di Presidenza e agli assessori Leo e Delli Noci incontreremo sindacati, Inail e Inps, per un tavolo tecnico sulla sicurezza e legalità sul lavoro. Il passo successivo sarà un incontro con tutti i presidenti delle Commissioni affinché il dibattito interessi l’intero Consiglio regionale. Si tratta di una ferita ancora troppo aperta per la nostra Regione che abbiamo il dovere di affrontare, tutti insieme. D’altra parte i dati parlano chiaro: da gennaio a marzo sono 5693 gli infortuni denunciati all’Inail in Puglia, 13 di questi mortali. Una media di 63 infortuni al giorno. Un bollettino che suggerisce che la sicurezza sul luogo di lavoro deve essere una delle priorità di questo Governo. Non si può più morire o subire infortuni gravi per inerzie o disattenzioni. La salute di chi lavora è un dovere e un diritto” conclude.
(ITALPRESS).

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