Joachim Loew si tira subito fuori, Mauricio Pochettino resta sul vago e sullo sfondo spuntano nuove candidature come quelle di Massimiliano Allegri e Jurgen Klopp. È scattato il toto-panchina al Real Madrid il giorno dopo l’addio a sorpresa di Zinedine Zidane e la prima scelta di Florentino Perez, a detta di molti, sarebbe il 46enne tecnico argentino del Tottenham. Obiettivo non facile da raggiungere: Pochettino ha firmato appena la scorsa settimana un nuovo contratto quinquennale con gli Spurs e, contrariamente a quanto emerso inizialmente, non c’è nè clausola scritta nè accordo verbale che gli permetterebbe di liberarsi in caso di chiamata da Madrid. Perez è un suo estimatore di lunga data: già quando era sulla panchina dell’Espanyol il tecnico aveva impressionato il presidente dei blancos. Poi Pochettino è volato in Premier, facendo bene al Southampton e quindi al Tottenham, dove in campionato ha chiuso quinto, terzo, secondo e ancora terzo nelle 4 stagioni in carica. Ma convincere Daniel Levy, presidente degli Spurs, a lasciar partire Pochettino è un’impresa: il contratto fino al 2023 fatto firmare al tecnico argentino è più di una polizza. Il diretto interessato, oggi a Barcellona per la presentazione di un libro, non sembra però così determinato nell’escludere del tutto l’ipotesi Real. “Vivo il presente, non c’è niente di più importante. Mi godo quello che sta accadendo e quel che sarà, sarà. Jorge Griffa – il riferimento a un suo vecchio allenatore – mi disse una volta che devo lasciare che sia il calcio a trasportarmi, di non forzare il destino”. “Prendo queste voci con assoluta naturalezza, senza farmi condizionare – ha detto ancora Pochettino – Ma al Tottenham c’è un progetto spettacolare, la motivazione è enorme e ho rinnovato fino al 2023 appena 5 giorni fa. Poi non si sa mai cosa può succedere domani, la vita ti mette in situazioni inaspettate”. Di sicuro non avrebbe paura di sedere su quella panchina. “Stiamo parlando di uno dei migliori club della storia ma ho un impegno per i prossimi cinque anni col Tottenham. Tutti abbiamo dei sogni ma, ripeto, ho rinnovato da poco e sono contento a Londra”.
In Inghilterra c’è anche chi sostiene che in realtà il primo nome in cima alla lista di Florentino Perez sarebbe quello di Jurgen Klopp, che ha dimostrato di avere la personalità e il carattere necessario per sedere sulla panchina del Bernabeu. Ma come Pochettino, il tecnico tedesco del Liverpool è blindato (ha ancora 4 anni di contratto) e per allontanarlo da Anfield il Real potrebbe essere costretto a pagare un maxi-indennizzo da oltre 30 milioni di euro oltre a offrire a Klopp un ingaggio da poco più di 11 milioni a stagione. Tra l’altro lo stesso allenatore non avrebbe tanta voglia di lasciare Liverpool dove insegue ancora il primo trofeo. Altro allenatore tedesco accostato alla panchina dei blancos è l’attuale ct della Germania, Loew, che però oggi, a differenza di Pochettino, è stato abbastanza chiaro sulle sue intenzioni: “il Real? Lo escludo nel modo più assoluto. Per me non è un argomento attuale, penso solo al Mondiale e sono sicuro che troveranno un ottimo sostituto per Zidane”. E se le piste che portano ad Arsene Wenger o Guti non riscuotono grandi consensi, l’ultimo nome a emergere è quello di Massimiliano Allegri.Lo fa “As”, spiegando che il tecnico della Juventus piace ai piani alti del Real tanto che un abboccamento ci sarebbe stato già due anni fa ma non se ne fece nulla. I risultati ottenuti da Allegri in questi anni con la Juve, in Italia ma anche in Champions dove ha raggiunto due finali pur con una rosa inferiore ad altre corazzate, ne fanno comunque un candidato autorevole per il dopo Zizou. Allegri, inoltre, è abituato a gestire uno spogliatoio pieno di stelle e a Madrid ritengono che i suoi metodi possano adattarsi benissimo alla filosofia Real.
(ITALPRESS).